L’incremento dei contagi spinge la richiesta delle dosi “booster”.
L’appello del Direttore Generale dell’ULSS 8 Berica dott.ssa Maria Giuseppina Bonavina: «Gli over 60 che hanno superato i 6 mesi dalla precedente somministrazione non perdano tempo, potrebbero trovarsi con un livello di immunizzazione più basso proprio quando il virus ha nuovamente incrementato la sua diffusione».
Nell’ultima settimana sono stati 336 i nuovi casi positivi riscontrati nel territorio dell’ULSS 8 Berica, 137 in più rispetto alla settimana precedente. Il Covid-19 sembra dunque avere accelerato nuovamente il proprio livello di diffusione, in un autunno che vede tutte le attività aperte e senza restrizioni, se non l’obbligo della mascherina negli spazi chiusi e del Green Pass.
Di qui l’importanza della campagna per la somministrazione della terza dose del vaccino anti-Covid, considerando la diminuzione della sua efficacia – ormai accertata – con il passare del tempo, in particolare dopo 6 mesi dalla completamento del ciclo primario.
Proprio agli over 60 che hanno già superato questo arco temporale è rivolto l’invito a prenotare la dose “booster”, insieme ai soggetti di qualsiasi età considerati “fragili” per patologia – e quindi a maggiore rischio in caso di infezione da Covid-19 -, oltre naturalmente agli operatori sanitari e agli ospiti delle residenze per anziani e non autosufficienti.
Nel territorio dell’ULSS 8 Berica, la platea di cittadini già vaccinati con ciclo completo idonei alla terza dose è parti a circa 292.169 persone.
Sempre i numeri confermano il buon successo che sta già riscontrando la campagna per il “richiamo” del vaccino anti-Covid in ULSS 8 Berica: sono 5.374 le terze dosi già somministrate e 3.782 le ulteriori prenotazioni già raccolte per i prossimi giorni.
Complessivamente, delle oltre 9.156 adesioni già ricevute, il 29,4% riguardano gli over 80, ai quali si aggiungono il 6,8% di utenti tra i 70 e i 79 anni e ben il 9,2% tra i 60 e i 69 anni, mentre sono l’1,8% i soggetti fragili di età inferiore ai 60 anni.
«La vaccinazione anti-Covid è ormai entrata definitivamente in una nuova fase – sottolinea la dott.ssa Maria Teresa Padovan, Direttore del SISP dell’ULSS 8 Berica -. Dopo quella emergenziale, caratterizzata dalla necessità di immunizzare in pochi mesi centinaia di migliaia di persone, inizia ora a diventare un’attività per certi versi routinaria, perché anche questo vaccino come era stato fin da subito ipotizzato necessita di un richiamo trascorso un certo periodo di tempo. E se da una parte la pericolosità del Covid-19 rende la somministrazione della terza dose particolarmente importante, dall’altra quest’ultima non dovrebbe creare timore nella popolazione, perché quella del richiamo è una pratica piuttosto comune tra le vaccinazioni. Men che meno chi ha già ricevuto il vaccino ha motivo di temere eventuali effetti collaterali per la terza dose. Per questi motivi, considerando il nuovo incremento della curva dei contagi, invitiamo fortemente tutta la popolazione over 60 a prenotare quanto prima il richiamo per la terza dose se sono passati 6 mesi dall’ultima somministrazione».
Del resto i dati sull’andamento epidemiologico confermano anche in ULSS 8 Berica la delicatezza del momento: attualmente i pazienti Covid ricoverati sono 31, di questi 3 in Terapia Intensiva sono pazienti non vaccinati con età media 59 anni, contro i 19 ricoverati di un mese fa.
«Si tratta di numeri che possiamo ancora gestire senza pensare ad una riduzione o sospensione delle altre attività sanitarie, come è purtroppo accaduto in passato – sottolinea la dott.ssa Bonavina -. Ma proprio l’esperienza ci dovrebbe avere insegnato ormai cosa può accedere se i numeri continuano a salire. Senza dimenticare l’impegno straordinario di tutto il personale sanitario: un incremento dei casi e dei contagi significa ulteriore pressione per chi da quasi due anni non si è mai fermato un attimo, in un clima tra l’altro di crescente tensione e divisione sociale. I numeri, così come tutti gli studi scientifici e le esperienze di altri Paesi, ci dicono che la terza dose diventa indispensabile per continuare a godere di un elevato livello di immunizzazione e difendere la ritrovata “normalità” in cui stiamo vivendo».
Non manca infine un appello a chi ancora non si è vaccinato: «Il virus c’è e continua a circolare – conclude la dott.ssa Bonavina -. Basterebbe farsi un giro nei nostri reparti per rendersene conto. I numeri dimostrano tutta l’efficacia e l’importanza del vaccino anti-Covid, che è l’unica difesa efficace a lungo termine che abbiamo contro il virus. Lo dimostra anche il confronto tra l’andamento dei contagi in Italia rispetto a quanto sta accadendo in altro Paesi dove invece il tasso di adesione alla vaccinazione è rimasto molto più basso. La scienza medica si basa sui fatti e questi con il tempo emergono sempre: mi auguro che chi fino a oggi ha temporeggiando per la vaccinazione si convinca prima che sia troppo tardi, se non per proteggere se stesso, almeno per i propri cari e per evitare che si rendano necessarie nuove restrizioni».