Recapiti e punti di erogazione
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dal Lunedì al Venerdì dalle 08.00 alle 15.00
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- Area B - 4° piano
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dal Lunedì al Sabato dalle 8.00 alle 20.00
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L’unità Operativa Semplice Emodialisi Extracorporea fa parte dell’Unità Operativa Complessa di Nefrologia.
Il servizio è organizzato per garantire trattamenti emodialitici a pazienti cronici, in genere, con cadenza trisettimanale e trattamenti dialitici di alta specializzazione a pazienti critici con insufficienza renale acuta ricoverati in qualsiasi Reparto della struttura ospedaliera o ambulatorialmente provenendo da altri Ospedali.
Dal punto di vista organizzativo si possono individuare due sezioni funzionali:
- emodialisi extracorporea per pazienti cronici
- emodialisi extracorporea per pazienti critici
Dal 2015 l’Unità di Emodialisi Extracorporea è diventata Centro Regionale di riferimento per le Terapie Extracorporee Acute e Croniche.
Il centro di Vicenza è noto a livello internazionale per avere coniato il termine “nefrologia critica” e per aver per primo implementato un modello di cooperazione fra nefrologia e terapia intensiva che oggi viene chiamato “The Vicenza Model”. Esso corrisponde ad un approccio multidisciplinare al malato grave e critico affetto da insufficienza multiorganica.
Emodialisi Extracorporea per pazienti cronici
Il centro di emodialisi extracorporea per pazienti cronici appare come una struttura a doppia ellisse all’interno della quale sono designate: aree con 32 postazioni emodialitiche, aree con postazioni contumaciali e un’area per la ricerca e lo sviluppo tecnologico. Il centro dialisi opera su sei giorni settimanali per due turni giornalieri con un rapporto di un infermiere per 3.5 pazienti ed una serie di procedure derivate da linee guida europee ed internazionali quali KDOQI.
Il team vicentino, nel seguire il paziente cronico in dialisi, si fa carico di prescrivere visite specialistiche ed accertamenti strumentali tali da portare a diagnosticare qualsiasi evento patologico si manifesti durante la seduta dialitica. I medici spesso provvedono a prescrivere indagini anche per eventi, connessi con problematiche nefrologiche, che si manifestino anche nell’intervallo interdialitico. L’impiego delle più recenti tecnologie che consentono la massima personalizzazione del trattamento dialitico ha permesso un miglioramento della sopravvivenza e un miglioramento della tolleranza dialitica soprattutto nei pazienti più anziani e in quelli con numerosi fattori comorbidi. La sopravvivenza del paziente emodializzato è legata non solo alla sua tolleranza clinica alla dialisi, ma soprattutto alla efficienza depurativa del trattamento somministrato. Nella nostra sezione riteniamo cruciale monitorare strettamente gli indici di depurazione del paziente sia con prelievi ematici sia utilizzando diversi sistemi di on-line clearance in modalità automatizzata.
Emodialisi Extracorporea per pazienti critici
La strategia terapeutica per il malato critico, prevede un consulto multidisciplinare, (VICENZA MODEL) da parte di diversi specialisti appartenenti ai reparti di Terapia Intensiva, Unità Coronarica e Cardiochirurgia e la definizione della prescrizione terapeutica più appropriata. Il Dipartimento di nefrologia è dotato di una sala per terapie emodialitiche acute con assistenza semi-intensiva, qui vengono eseguiti una media di circa 1000 trattamenti anno, da parte di infermieri coordinati in un “pool” per le terapie acute. Lo stesso pool si occupa di allestire le terapie extracorporee seguendone l’andamento nelle varie Terapie Intensive e di sorvegliarne l’efficienza sia mediante supervisione diretta, sia mediante computer remoto collocato in Nefrologia. Il vantaggio di queste terapie è quello di produrre una correzione degli squilibri lenta ma continua con una migliore tolleranza clinica da parte del paziente. Mentre infatti la dialisi standard dura circa 4 ore, la dialisi continua si svolge nell’arco di tutte le 24 ore. Ciò richiede un monitoraggio continuo da parte dei medici e infermieri della nefrologia che svolgono la loro consulenza itinerante nell’arco delle 24 ore.
Quale fiore all’occhiello del centro di Vicenza vi è inoltre la messa a punto di una apparecchiatura per i bambini neonati chiamata CARPEDIEM (acronimo di Cardio-Renal, Pediatric Dialysis Emergency Machine). L’insufficienza renale acuta nei bambini più piccoli è considerata una “malattia orfana”, che come per tutte le patologie con un numero limitato di casi da trattare, non ha trovato in passato un impegno produttivo dedicato. CARPEDIEM è stata realizzata a Vicenza in collaborazione con due aziende del mirandolese, e consente oggi di attuare ultrafiltrazione, emofiltrazione e dialisi in condizioni di massima sicurezza ed efficacia nel bambino neonato.
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- Ultimo aggiornamento: 2 Giugno 2023 - 16:23