In occasione della visita del Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia è stata scoperta nell’atrio dell’ospedale di Vicenza una targa a ricordo della sua figura, per oltre dieci anni presidente della Fondazione San Bortolo.
Non era un medico, ma quella del comm. Giancarlo Ferretto è una figura con un posto speciale nella storia del San Bortolo: per oltre dieci anni infatti, fino alla sua scomparsa avvenuta nell’agosto del 2019, è stato un infaticabile sostenitore dell’ospedale di Vicenza, in qualità di presidente della Fondazione San Bortolo.
Proprio per ricordare questo suo impegno straordinario, in occasione della visita del Presidente della Regione Veneto Luca Zaia oggi è stata scoperta, nell’atrio del San Bortolo, una targa nella quale si ricorda il suo ruolo di “mecenate ed emerito benefattore di questo ospedale, con perenne gratitudine”, a firma di tutti i primari.
Sono infatti numerosissimi e di grande rilievo i progetti di potenziamento e rinnovamento che sono stati realizzati grazie al contributo determinante delle donazioni raccolte dalla Fondazione: a partire dal 2009 possiamo ricordare gli interventi di ristrutturazione di vari reparti fra cui la Riabilitazione, l’Ematologia, l’Oculistica e la Chirurgia, e ancora l’acquisto di apparecchiature e arredi, ambulanze e strumentazioni avanzate sia diagnostiche che terapeutiche.
Ma non sono solo i macchinari e le ristrutturazioni a essere ricordati con questo gesto simbolico: è anche e soprattutto il valore morale dell’impegno che Giancarlo Ferretto ha evidenziato con la sua presenza. «Un significato – si legge nella nota scritta dai primari dell’Ospedale in occasione della cerimonia – che va oltre il valore intrinseco delle donazioni e investe la sfera del civismo e dell’impegno sociale a favore del nostro ospedale che è un bene immenso e di tutti i vicentini. Questo impegno è stato condotto in modo entusiasta e continuo da Giancarlo Ferretto, a cui oggi va un indimenticabile affetto e la nostra perenne gratitudine. La fortuna di Vicenza non è stata dunque solo quella di avere un imprenditore illuminato, ma di avere questa persona alla guida della fondazione del nostro ospedale. Queste parole a lui dedicate non sono di circostanza perché la realtà va oltre la commemorazione e la sua opera va ben oltre ogni possibile ringraziamento formale. Tuttavia i primari del San Bortolo hanno voluto oggi dedicargli un segno tangibile nella forma di una targa che lo ritrae sorridente e lo ricorda sempre positivo nell’affrontare le difficoltà del nostro ospedale, riconoscendone le eccellenze e i successi. Questa targa rimarrà negli anni a memoria delle sue opere affinché i pazienti e i loro famigliari che entreranno in ospedale possano conoscerne i meriti e possano intimamente ringraziare la sua opera meritoria».