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Un premio nazionale per il progetto del nuovo ospedale di Arzignano – Montecchio Maggiore

Un premio nazionale per il progetto del nuovo ospedale di Arzignano – Montecchio Maggiore

L’ospedale in fase di realizzazione è stato selezionato come migliore progetto italiano dalla giuria del Premio Nazionale “Marco Senese”. Ha ritirato il premio l’arch. Luisa Fontana, titolare dell’omonimo studio di progettazione LFA Architecture & Engineering che ha firmato il progetto.

Per il nuovo Ospedale di Arzignano-Montecchio Maggiore in fase di costruzione è già arrivato un primo riconoscimento: si tratta del Premio Nazionale “Marco Senese” al Miglior Progetto Italiano, indetto da Fondazione Inarcassa e dall’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Napoli. A ritirare il premio, nei giorni scorsi, è stata Luisa Fontana, titolare dell’omonimo studio di progettazione LFA Architecture & Engineering di Schio e Vicenza che ha firmato il progetto.

Significative le motivazioni del riconoscimento: “Il progetto del nuovo Ospedale di Arzignano-Montecchio Maggiore (Vicenza) si distingue per l’encomiabile quanto originale sintesi tra aspetti formali, inediti per la particolare tipologia architettonica ed edilizia, e aspetti funzionali, caratterizzati da sapiente reinterpretazione dell’organizzazione delle attività ospedaliere e socio-sanitarie nonché dei relativi spazi, sganciandosi dagli schematismi rigidi che hanno caratterizzato negli ultimi decenni la tipica strutturazione a blocchi dell’edilizia ospedaliera”.

Il progetto è stato infatti definito tenendo come costante riferimento la logistica dei flussi (operatori/utenti/visitatori, etc.) e il migliore inserimento del complesso nel contesto ambientale, per favorire la funzionalità bioclimatica e la massima efficienza energetica.

Particolarmente apprezzata è stata anche la collocazione degli spazi dell’accoglienza e delle attività ospedaliere rispetto alle centrali impiantistiche, che ha consentito di creare ampie corti che garantiranno un’ottimale illuminazione e ventilazione naturale degli ambienti. Il tutto con un’organizzazione degli spazi che tiene conto del più moderno approccio per livelli di intensità di cura dei pazienti.

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