La Rianimazione dell’Ospedale di Arzignano, attrezzata per 8 posti letto, riceve pazienti provenienti dalle sale operatorie, dai pronto soccorso e dai reparti dei tre ospedali dell’ovest Vicentino – ovvero Arzignano, Valdagno e Lonigo – e supporta la Rianimazione di Vicenza.
Un impegno non da poco che viene svolto con grande professionalità e dedizione, e che da oggi potrà contare su una nuova dotazione: un ecografo di ultima generazione, completo di 3 sonde, stampante e software, pensato proprio per l’utilizzo in area critica, donato dalla Fondazione San Bortolo.
«Ringrazio la Fondazione San Bortolo e tutte le aziende e i privati cittadini che hanno contribuito a questa nuova donazione – commenta la dott.ssa Maria Giuseppina Bonavina, Direttore Generale dell’ULSS 8 Berica -. Ancora una volta si conferma la stretta collaborazione tra la nostra Azienda e la Fondazione, che in misura sempre maggiore sta sostenendo non solo l’ospedale di Vicenza, ma anche le altre sedi ospedaliere del nostro territorio, in modo del tutto coerente con un modello organizzativo che vede i diversi ospedali lavorare in sinergia, come parte di un unico sistema efficiente che opera ogni giorno per garantire ai pazienti le migliori cure».
La nuova apparecchiatura andrà a migliorare l’attività del reparto sotto vari aspetti, come evidenzia la dott.ssa Sara Mondino, Direttore Medico del presidio ospedaliero Arzignano-Montecchio: «È una dotazione che ci consentirà di incrementare ulteriormente l’attività diagnostica della Rianimazione di Arzignano e agevolerà l’attività dei sanitari che lavorano all’interno del reparto durante l’utilizzo di device, rendendo la loro azione sempre più precisa e accurata».
«Il reparto ricovera pazienti che necessitano di monitoraggio e supporto costante delle funzioni vitali a seguito di patologie mediche o dopo interventi chirurgici maggiori, garantendo anche la possibilità di trattare i pazienti che necessitano di dialisi – spiega a questo riguardo il dott. Silvio Marafon, Direttore dell’U.O.C. Anestesia e Rianimazione dell’ospedale di Arzignano -. Il nuovo ecografo permette di effettuare diagnostica cardiologica, di inserire cateteri vascolari in sicurezza e sotto visione ed è utilissimo anche nelle procedure anestesiologiche, in particolare per l’anestesia loco-regionale. Grazie a questa tecnologia innovativa, sarà anche possibile effettuare ecografie di qualsiasi distretto anatomico, cardiache, addominali, pleuro-polmonari, che risultano oramai parte fondamentale dell’attività quotidiana in un reparto di terapia intensiva».
«Non ci abbiamo pensato su molto, anzi, ci siamo messi prontamente a disposizione per raccogliere quanto necessario, un investimento di 50 mila euro – commenta Franco Scanagatta Presidente della Fondazione San Bortolo – e come sempre le aziende e la comunità vicentina hanno risposto. Grazie alla generosità di realtà come Rancan Srl, Mainetti Spa e Crocco SpA, Pama Srl, Nardi Spa, Came Spa, GM Leather SpA e la famiglia Asola siamo vicini a raggiungere il contributo necessario. Intanto la Fondazione ha garantito il pagamento e ha già messo in opera l’ecografo, priorità assoluta per far lavorare al meglio medici, infermieri e operatori del reparto».
Uno strumento che rende le procedure delicate più rapide e sicure, grazie anche ai suoi tempi di avvio e di stand-by immediati (meno di 50 secondi), momenti fondamentali nelle emergenze. Inoltre il nuovo ecografo potrà essere spostato nei vari ambienti, reparti o sale operatorie, grazie al carrello ergonomico e alla batteria con durata sino a tre ore.
Degna di nota è anche la presenza, nella gestione del software in dotazione, di ben 150 tutorial, per favorire la formazione e l’aggiornamento dei medici sull’uso del sistema e delle sonde.