Il Lions Club Vicenza Host ha finanziato il rinnovo degli arredi di un servizio altamente specializzato che assiste ogni anno oltre 300 pazienti affetti da importanti patologie
Si chiama Picc Team, ma non è il nome di una squadra sportiva: è un gruppo di infermieri qualificati in servizio all’interno del reparto di Medicina Interna dell’Ospedale San Bortolo di Vicenza. L’acronimo inglese sta per Peripherally Inserted Central Catheter, ovvero “Catetere Venoso Centrale Inserito Perifericamente”: una metodica che negli ultimi anni si è imposta progressivamente, rivelandosi particolarmente sicura ed efficace per la somministrazione di infusioni a breve, medio e lungo termine, necessarie ad esempio per le chemiotarepie, la somministrazione di farmaci per la gestione del dolore nei pazienti oncologici, o l’infusione di sacche per la nutrizione parenterale e terapia antibiotica protratta.
A Vicenza l’equipe specializzata nell’impianto di questi cateteri “evoluti” opera con un ambulatorio dedicato, che è stato recentemente oggetto di un completo rinnovamento degli arredi grazie ad una donazione del valore di circa 10 mila Euro del Lions Club Vicenza Host, fondato a Vicenza nel 1956 e da sempre attento ai bisogni dei concittadini più deboli come bambini, anziani e malati, intervenuto anche quest’anno a favore dell’Ospedale cittadino dopo la straordinaria esperienza di tre anni fa quando si è distinto come Club più attivo nella realizzazione del prestigioso TIPED.
«Ringrazio il Lions Club Vicenza Host – sottolinea il Direttore Generale dell’ULSS 8 Giovanni Pavesi – e quanti hanno voluto aderire a questa iniziativa: la loro generosità ci consente di proseguire con grande concretezza nel nostro impegno verso l’umanizzazione della sanità. Perché l’assistenza non deve essere solo efficace sul piano medico, ma deve essere anche in grado di mettere i cittadini il più possibile a proprio agio quando si recano in ospedale, coniugando così da una parte le competenze tecniche, dall’altra l’attenzione e l’empatia nei confronti dei pazienti».
L’iniziativa consentirà infatti di garantire una migliore accoglienza ai circa 300 pazienti che ogni anno vengono assistiti dal team infermieristico composto da Renato Moresco, Elena Piana, Alessandra Rampazzo e Riccardo Tezza all’interno del reparto di Medicina diretto dal dott. Giovanni Scanelli.
Il Servizio, infatti, svolge un ruolo di rilievo non solo per il reparto in cui è attivo l’ambulatorio, ma per l’intero ospedale San Bortolo (i pazienti giungono in particolare dall’Unità Operativa e dal Day Hospital di Ematologia, Geriatria, CCH e Oncologia), oltre che per l’Ospedale di Noventa e talvolta anche per i pazienti inviati da altre Ulss.
Il tutto grazie anche al supporto della Direzione Sanitaria e Medica dell’Azienda, oltre che dell’Ufficio Professioni Sanitarie.
Tra gli ambiti di attività più delicati vi è anche l’assistenza garantita ai pazienti terminali seguiti sul territorio dal Nucleo Cure Palliative, al fine di migliorarne la gestione domiciliare. La possibilità di usufruire dell’ambulatorio per l’impianto di questi cateteri, infatti, garantisce una miglior qualità di vita alle persone che hanno deciso di trascorrere i loro ultimi giorni a casa, circondati dall’affetto della famiglia, e costituisce un supporto insostituibile per i medici e gli infermieri operanti sul territorio.
Attualmente l’ambulatorio è attivo due giorni alla settimana per i posizionamenti programmati, per un totale di 104 sedute l’anno, ma le richieste sono in costante aumento; inoltre si effettuano sedute straordinarie per posizionamenti inderogabili e il personale provvede anche alla formazione dei familiari che assistono i loro cari a casa.