A seguito dell’improvviso innalzarsi delle temperature, lo Spisal dell’ULSS 8 Berica richiama l’attenzione sui rischi per i lavoratori, in particolare per quanti svolgono attività all’aperto. Gli accorgimenti per prevenire situazioni di malessere, i segnali ai quali prestare attenzione e i comportamenti da tenere in caso di malore
Con l’improvviso innalzarsi delle temperature, il caldo torna a essere una reale minaccia per l’incolumità di alcune categorie di lavoratori. Così, lo Spisal dell’ULSS 8 Berica ricorda alcune regole di base e comportamenti da tenere in caso di malore. «L’esposizione prolungata ad elevate temperature – sottolinea la dott.ssa Eugenia Priante, direttore dell’U.O.C. Servizio Prevenzione Igiene e Sicurezza Ambienti di Lavoro – con un alto tasso di umidità nell’aria può determinare la compromissione dello stato di salute ed aumentare in modo significativo il rischio infortunistico prevalentemente per i lavoratori del settore edile ed agricolo. Particolare attenzione deve essere rivolta alle lavorazioni in altezza con diretta esposizione al sole, alla cantieristica stradale e alle attività agricole in campo aperto ed in serre».
Va ricordato a questo riguardo che il Testo Unico sulla salute e sicurezza dei lavoratori (D.Lgs 81/2008) indica tra gli obblighi del datore di lavoro quello di valutare “tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori”, tra cui l’obbligo di valutazione del rischio microclima (artt. 180-185 D.Lgs 81/2008) e l’attivazione della Sorveglianza Sanitaria.
«La sicurezza nei luoghi di lavoro passa innanzitutto attraverso la prevenzione – ricorda il Direttore Generale Maria Giuseppina Bonavina – e in questa prospettiva va considerato anche l’appello, molto puntuale, lanciato dallo Spisal della nostra Azienda, che mi auguro trovi un adeguato riscontro nel mondo delle aziende».
Tra le misure di prevenzione rientrano la consultazione periodica dei bollettini meteo, al fine di capire quali sono le giornate più a rischio; programmare i lavori più pesanti nelle ore più fresche e tenendo conto delle zone meno esposte al sole ed evitare che i lavoratori siano soldi; garantire delle zone ombreggiate, anche attraverso la predisposizione di tende, ombrelloni, gazebo o vele ombreggianti. E ancora, prevedere pause aggiuntive durante il turno lavorativo e garantire che queste vengano fruite in un luogo il più possibile fresco o comunque in aree ombreggiate; assicurarsi che i lavoratori adottino indumenti adeguati (copricapo, occhiali da sole con protezione da raggi UV, abiti leggeri di colore chiaro e traspiranti) e usino creme solari protettive. È importante inoltre assumere liquidi frequentemente durante il turno di lavoro, evitando le bevande ghiacciate ed integrando con bevande idro-saline se si suda molto. Vanno inoltre predisposti anche contenitori di acqua utilizzabili per rinfrescare il corpo. Sono inoltre sconsigliate le bevande alcoliche o molto zuccherate.
In generale, è importante sensibilizzare i capisquadra affinché vigilino sul rispetto delle pause, sulla necessità di bere frequentemente e sull’uso delle protezioni per il capo.
Insieme alla prevenzione, fondamentale è anche saper riconoscere i segnali d’allarme nei lavoratori: cute calda e arrossata, una sete intensa, la sensazione di debolezza, crampi muscolari, nausea e vomito, oppure vertigini, convulsioni o ancora stato confusionale sono tutti sintomi che non devono essere ignorati quando si lavora esposti ad elevate temperature. In questi casi, è necessario contattare il 118, posizionare il lavoratore in aree arieggiate all’ombra e al fresco, slacciare o togliere gli abiti e fare spugnature con acqua fresca su fronte, nuca ed alle estremità; se la persona è cosciente e non avverte nausea far bere acqua, ancor meglio se una soluzione salina, ogni 15 minuti a piccole quantità.