Si estende all’utilizzo della stampa 3D la collaborazione già attiva tra l’U.O.C. di Cardiochirurgia del San Bortolo e i colleghi degli ospedali Nacional Rosales e Seguro Social a San Salvador. L’ospedale di Vicenza stamperà i modelli 3D dei cuori dei pazienti che dovranno essere operati in El Salvador e li invierà ai medici locali. Oggi la firma dell’accordo tra l’ULSS 8 Berica e l’Ambasciatore di El Salvador in Italia.
Da oltre due anni l’Unità Operativa Complessa di Cardiochirurgia dell’ospedale di Vicenza collabora con i colleghi degli ospedali Nacional Rosales e Seguro Social, a San Salvador, sia con una serie di missioni che vedono impegnati nel Paese dell’America Centrale i chirurghi vicentini, sia con la discussione a distanza dei casi più complessi, in particolare per quanto riguarda i pazienti che necessitano di un intervento per il trattamento della patologia aortica. Da oggi questa collaborazione scientifica e umanitaria entra in una nuova dimensione – è proprio il caso di dirlo – estendendosi all’utilizzo della stampa 3D per lo studio degli interventi di maggiore complessità: a sancirlo è il protocollo d’intesa firmato questa mattina al San Bortolo dal Direttore Generale dell’ULSS 8 Berica, la dott.ssa Maria Giuseppina Bonavina, e dall’Ambasciatore di El Salvador in Italia, dopo che il documento ha già ricevuto la firma anche del Ministro della Salute del Paese del Centro America.
L’accordo nasce sulla base della particolare esperienza che il San Bortolo può vantare in questo ambito: già nel 2019 l’ospedale di Vicenza era stato tra i primi in Italia a utilizzare la stampa 3D per una migliore preparazione degli interventi di cardiochirurgia per il trattamento della patologia aortica, avviando così un progetto che è gradualmente cresciuto, al punto che attualmente l’ospedale di Vicenza è il primo e unico in Italia ad adottare questa innovativa metodica in ben 10 reparti di chirurgia, grazie anche al sostegno diretto di un gruppo di aziende locali, di Confindustria Vicenza e della Fondazione San Bortolo.
Proprio sulla base di questa esperienza di eccellenza è nata quindi l’idea di mettere a disposizione anche dei chirurghi di San Salvador i benefici di questa metodica all’avanguardia: in concreto, per casi selezionati, le immagini tac dell’aorta dei pazienti dell’Hospital Nacional Rosales saranno inviate al San Bortolo, dove l’equipe del Unità Operativa Semplice di Chirurgia dell’Artoa Toracica le esaminerà e ne realizzerà quindi la stampa 3D, avvalendosi degli stessi partner tecnici già utilizzati per i modelli dei pazienti operati a Vicenza. I modelli così ottenuti saranno quindi spediti ai colleghi a San Salvador, migliorando così in modo significato la loro capacità di preparare – e quindi di affrontare – interventi più complessi per la correzione della patologia aortica.
«Questo progetto di cooperazione internazionale – commenta la dott.ssa Maria Giuseppina Bonavina, Direttore Generale dell’ULSS 8 Berica – conferma il livello estremamente avanzato raggiunto dagli specialisti del San Bortolo nell’utilizzare una tecnologia all’avanguardia come la stampa 3D nella preparazione degli interventi più complessi. Allo stesso tempo questo progetto arricchirà professionalmente anche i nostri specialisti, perché in Medicina, come in tutte le scienze, il confronto tra colleghi, anche su scala internazionale, è sempre un fattore di progresso e questa iniziativa non fa eccezione, perché anche se in questo caso è il San Bortolo a mettere a disposizione la propria tecnologia, ciò non di meno questa collaborazione consentirà ai nostri specialisti di visionare un numero maggiore di casi, contribuendo così ad accrescere ulteriormente la loro esperienza».
Sul valore del confronto tra specialisti concentra l’attenzione anche il dott. Loris Salvador, Direttore dell’Unità Operativa Complessa di Cardiochirurgia del S. Bortolo: «L’accordo di oggi conferma e rilancia ulteriormente una collaborazione ormai duratura con i colleghi degli ospedali di San Salvador, che sono molto interessati alle tecniche avanzate utilizzate nella nostra Cardiochirurgia, in particolare per quanto riguarda le procedure mininvasive sia per il trattamento della patologia dell’aorta, sia per gli interventi sui pazienti con patologie delle valvole cardiache. Questo interesse si è concretizzato anche nella volontà, già espressa dagli specialisti di San Salvador, di trascorrere un periodo al San Bortolo per un training specifico su queste metodiche».
S.E. Efrén Arnoldo Bernald Chévez, Ambasciatore di El Salvador in Italia, sottolinea così il rapporto che si è creato tra Vicenza e San Salvador: «Le storiche relazioni di amicizia tra l’Italia ed El Salvador si rafforzano con questi gesti nobili e solidali, come quello che svolge l’ospedale San Bortolo di Vicenza con pazienti in El Salvador. Ve ne siamo grati di cuore»
A spiegare i dettagli del progetto di cooperazione è il dott. Paolo Magagna, responsabile dell’Unità Operativa di Chirurgia della Aorta Toracica: «La nostra collaborazione con San Salvador dura ormai da oltre due anni: fino a oggi abbiamo effettuato 6 missioni presso il dell’Hospital Nacional Rosales e presso un’altra struttura locale, il Seguro Social, effettuando 15 interventi cardiochirurgici su altrettanti pazienti con patologia dell’aorta, 12 erano operazioni programmante, altre 3 sono state eseguite in urgenza. Tutti gli interventi si sono conclusi nel migliore dei modi. Ora valorizziamo ulteriormente questa collaborazione mettendo a disposizione dei medici di San Salvador e dei loro pazienti a tecnologia molto avanzata, che rappresenta una rarità anche in Italia».
Una tecnologia che, nell’esperienza acquisita negli ultimi due anni al San Bortolo, ha già dimostrato importanti vantaggi: «A volte la sola diagnostica per immagini, che è per forza di cose bidimensionale, non consente di ottenere un quadro sufficientemente chiaro – spiega ancora il dott. Magagna. Per questo motivo, per i pazienti con anatomie particolarmente complesse o comunque difficili, l’immagine della tac viene trasformata in un file compatibile con lo standard richiesto dalle stampanti 3D, utilizzato poi per realizzare un modello tridimensionale dell’organo o della parte anatomica del paziente sulla quale è necessario intervenire, riproducendo esattamente la sua specifica anatomia e con essa tutte le problematiche che dovrà affrontare il chirurgo una volta in sala operatoria. Non solo, ma grazie ai progressi nei materiali di stampa, oggi è anche possibile utilizzare materiali che “ricordano” le proprietà dei tessuti del corpo umano».
L’estensione dell’utilizzo della stampa 3D nella collaborazione con San Salvador sarà avviata grazie anche alla generosità della Fondazione San Bortolo e di un gruppo di aziende vicentine ( Stefanplast SpA di Villaganzerla, e Sisma SpA di Piovene Rocchette e Valle Autotrasporti di Gambellara) che già sostengono il progetto per l’ospedale vicentino e che finanzieranno la realizzazione dei primi modelli, mentre dopo la fase iniziale la collaborazione sarà finanziariamente autonoma, grazie ad alcuni fondi messi a disposizione dal Ministero della Sanità di El Salvador e da alcuni progetti di cooperazione internazionale.