Il dolore che proviamo non dipende solamente dalla malattia, ma anche dal nostro modo di viverlo ed affrontarlo. Molti aspetti possono infatti influire negativamente sul dolore cronico, come ad esempio le nostre abitudini di vita (es. lavoro pesante, attività sportiva, posture scorrette) o stati di tensione emotiva protratti nel tempo (es. sovraccarico di impegni e responsabilità, eventi stressanti). Inoltre, il dolore può rendere più difficile (e a volte impossibile) lo svolgimento degli impegni quotidiani o delle attività preferite, andando ad influire negativamente sul tono dell’umore e sulla nostra qualità di vita.

L’intervento psicologico ha come finalità quella di esaminare questi aspetti, al fine di migliorare le strategie personali di gestione del dolore e dello stress ad esso associato.

Le principali attività psicologiche svolte nel paziente con dolore cronico sono:

• valutazione psicodiagnostica
• profilo psicofisiologico di stress
• psicoterapia individuale
• biofeedback
• training di rilassamento muscolare progressivo
• colloqui di supporto psicologico al paziente e ai familiari
• training di addestramento alle abilità assertive
• EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing)
• percorsi di mindfulness based stress reduction (MBSR)

Fascia di popolazione a cui si rivolge

• Pazienti adulti, di età compresa tra i 16-70 anni;
• con condizione di dolore cronico che perdura da almeno 6 mesi;
• affetti da patologie non oncologiche quali dolore lombare, algie facciali atipiche, cervicalgia, fibromialgia, artrite reumatoide

Maggiori informazioni nelle pagine relative alla cefale.

Urgenza

Modalità di accesso

Il servizio si attiva su segnalazione delle Unità Operative di Terapia del Dolore e Cure Palliative, Medicina – Reumatologia o altre Unità Operative ospedaliere.

Per informazioni rivolgersi al referente di area della Psicologia Ospedaliera o alla segreteria di Terapia del Dolore.