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Prestazione per il Cittadino - Gravidanza, nascita e adozione
Pareri del Comitato Etico per la Pratica Clinica
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Pareri del Comitato Etico per la Pratica Clinica

Il Comitato Etico per la Pratica Clinica esprime pareri per gli operatori, i malati o i loro familiari che si trovino a vivere una situazione di cura che presenti aspetti bioetici particolari, legati ai valori fondamentali della persona, quali la dignità e la libertà personale nella malattia e nelle fasi critiche di inizio e fine vita.

I pareri forniti non hanno valore vincolante; essi rappresentano comunque un momento importante ed autorevole di riflessione per far emergere e promuovere i valori etici in gioco.

L’attività del Comitato e l’esito della richiesta di parere sono assolutamente riservati e tutelati secondo le disposizioni della Legge sulla Privacy. Il parere viene fornito solo alla persona che lo ha richiesto e alla Direzione Sanitaria.

Il Comitato ha emesso finora una trentina di pareri ufficiali su diversi temi.

Alcuni di questi hanno carattere generale. Fra questi: la possibilità di regolamentare l’accesso degli informatori farmaceutici presso i medici e gli infermieri all’interno della struttura sanitaria;

la circoncisione rituale maschile nei bambini di famiglie di fede musulmana; la valutazione di un protocollo per la gestione delle decisioni nella cura del malato terminale in terapia intensiva; l’impianto di defibrillatore nelle persone con gravi danni cerebrali irreversibili quale esito di rianimazione da aritmia cardiaca ipercinetica; la possibilità di utilizzare residui di campioni di sangue prelevati per scopi diagnostici allo scopo di perfezionare le procedure operative necessarie alla creazione di una cell factory per terapie specifiche per malattie emo-linfoproliferative; il diritto della persona malata di delegare ad altri la facoltà di interloquire con i sanitari ma di disporre comunque della propria volontà in modo da poter modificare tale decisione in ogni momento; la gestione dell’informazione e del dissenso all’emotrasfusione da parte di testimoni di Geova che accedono a intervento chirurgico; la gestione della privacy per le persone sieropositive (HIV) che rifiutano di informare il partner e per i minori che accettano di accedere al test solo a condizione di poter non informare i genitori.

Altri pareri sono stati rivolti a specifiche storie di cura che hanno riguardato persone in diversi ambiti: la Terapia Intensiva Neonatale, la Rianimazione, il territorio (sia come domicilio che come Case di Riposo), i reparti di degenza. Le situazioni sono state anch’esse diverse: dal rifiuto di terapia espresso da persona cosciente (ad esempio: persona testimone di Geova che chiedeva di essere curata nel rispetto della sua volontà di non essere sottoposta per nessun motivo a trasfusione di sangue ed emoderivati; persona affetta da SLA che chiedeva fosse rispettato il suo desiderio di non essere sottoposta a intubazione tracheale ma di essere assistita in fase terminale possibilmente a domicilio), alle decisioni riguardo percorso di cura di persona non in grado di decidere (perché minore o incosciente o affetto da demenza).

Recapiti e punti di erogazione

Elenco dei recapiti e punti di erogazioni afferenti a questa prestazione.

Orario:
dal Lunedì al Venerdì dalle 9.00 alle 16.00.
Telefono:
3336157226

Il Comitato di Etica per la Pratica Clinica (CEPC) rappresenta uno spazio di riflessione autonoma e interdisciplinare che si propone di promuovere la qualità e l’umanizzazione dell’assistenza. Si distingue da altri organismi (commissioni di natura deontologico-professionale, assemblee sindacali, tribunali per i diritti del malato) in quanto assume la prospettiva etica come dimensione fondamentale.

Il Comitato di Etica per la Pratica Clinica è l’organismo aziendale cui spettano i seguenti compiti, specificatamente previsti dall’articolo n. 5 dell’Allegato “B” alla DGR n. 983 del 17 giugno 2014 “Indirizzi per la costituzione ed il funzionamento dei comitati etici per la pratica clinica”:

a) analisi etica di casi clinici;

b) sviluppo di raccomandazioni e indirizzi di carattere etico;

c) formazione in materia bioetica e sensibilizzazione della cittadinanza;

d) contributo sul tema della allocazione e dell’impiego delle risorse nel Sistema Socio-Sanitario Regionale.

Il Comitato si riunisce in seduta ordinaria una volta al mese. In caso di particolari necessità è prevista la possibilità di una riunione straordinaria.

I membri del Comitato aderiscono ad un programma di formazione e autoformazione volto a mantenere/sviluppare le specifiche e delicate competenze in materia.

Per poter adempiere al suo scopo, tale Comitato ha le funzioni di:
  • analisi di storie di cura particolarmente impegnative sul piano etico, di tipo retrospettivo o prospettico, con la individuazione del problema etico, dei valori in gioco e la formulazione di un parere non vincolante;
  • sviluppo di regole e indirizzi operativi per la ricorrenza di situazioni nelle quali la decisione è gravata da incertezza e/o da mancanza di consenso;
  • promozione della riflessione rispetto all’allocazione etica delle risorse

Formazione

Il CEPC riveste inoltre un ruolo significativo in ambito formativo, adempiendo alla sua funzione formativa a livello istituzionale (UOA, Servizi, Operatori), del pubblico (scuole, famiglie, singoli cittadini) ed all’interno del Comitato stesso.

Consulenza sulle disposizioni anticipate di trattamento (DAT)

Viale F. Rodolfi, 37 – 36100 Vicenza
Palazzina Uffici – 3° Piano – Direzione Sanitaria

Telefono: 3336157226 dal Lunedì al Venerdì dalle 9.00 alle 16.00

Emailcepc@aulss8.veneto.it

COMITATO DI ETICA PER LA PRATICA CLINICA (CEPC) DELL’AZIENDA ULSS N. 8 BERICA – triennio 2024-2026

nominato con Delibera del Direttore Generale n. 37 del 17 gennaio 2024 in allegato a fondo pagina.

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