Unità Operative
L’emodialisi extracorporea è uno dei due tipi di trattamento in grado di garantire la depurazione del sangue. Permette inoltre la eliminazione dei liquidi in eccesso che si accumulano nel suo organismo mano a mano che la diuresi si riduce.
Come avviene la emodialisi?
Nell’emodialisi extracorporea la depurazione avviene facendo passare il sangue attraverso un dializzatore nel quale è contenuto un liquido opportunamente preparato. Per ottenere una adeguata quantità di sangue è necessario che una arteria e una vena vengano preparate mediante un piccolo intervento chirurgico ottenendo quella che si chiama fistola artero-venosa. Per eseguire la dialisi è necessario inserire due aghi nella fistola: gli aghi sono poi collegati a tubi di plastica che, mediante una pompa, convogliano il sangue al dializzatore e lo reimmettono, dopo averlo depurato, nell’organismo. In alcuni pazienti per problemi di vasi, l’accesso vascolare è rappresentato da un catetere posizionato in una grossa vena.
Come il dializzatore depura il sangue?
Il dializzatore è composto da due parti, una per il sangue e una per il liquido di dialisi. Le due parti sono separate da una sottile membrana che lascia passare le tossine dal sangue al liquido di dialisi e sostanze di cui l’organismo ha bisogno dal liquido di dialisi al sangue.
Alcuni problemi legati allo stato uremico
Anemia: con la perdita progressiva della funzione renale si sviluppa uno stato anemico alla cui origine partecipano numerosi fattori dei quali i più importanti sono la malnutrizione e la ridotta produzione di Eritropoietina da parte dei reni malati. Una volta iniziata la dialisi è infatti di particolare importanza l’adeguata introduzione di cibi ricchi di proteine: carne di qualsiasi tipo, pesce e uova sono perciò necessari a differenza di quanto avveniva in fase predialitica. Oltre a ciò può essere necessaria la somministrazione a fine dialisi di Eritropoietina esogena associata o meno a ferro.
Fosforo: la dialisi è insufficiente a rimuovere tutto il fosforo introdotto con i cibi. É perciò necessario assumere con regolarità durante i pasti dei farmaci che legano il fosforo nell’intestino non permettendone l’assorbimento con conseguente eliminazione con le feci. L’assunzione di questi farmaci è spesso trascurata dai pazienti ed è invece di vitale importanza per evitare gravi complicanze cardiovascolari e alterazioni del metabolismo osseo.
Potassio: anche l’eliminazione di potassio si riduce con l’aggravarsi dell’insufficienza renale con conseguente tendenza all’innalzamento dei valori nel sangue. E’ pertanto importante limitare l’assunzione di cibi (frutta e verdura) che ne sono particolarmente ricchi. L’iperpotassiemia può avere importanti conseguenze sul ritmo cardiaco.
Vaccinazione anti Epatite B
Qualora il paziente non risulti portatore di anticorpi verso l’Epatite B (spontaneamente o perché già vaccinato), è consigliabile che venga vaccinato con le opportune preparazioni fornite dal servizio territoriale.
Modalità di accesso
Documenti necessari per la prenotazione: Impegnativa, Tessera sanitaria regionale (cartoncino), Tessera sanitaria europea (TEAM).
Domande frequenti (FAQ)
D: Quanto dura l’emodialisi?
R: In genere, una seduta dialitica dura dalle tre alle quattro ore per tre volte alla settimana. Il medico prescrive il tipo di metodica e la durata ottimale per ciascun paziente tenendo conto di:
- quanto funzionano ancora i reni
- quanti liquidi si accumulano nell’organismo
- livelli di tossine nell’organismo
- peso corporeo di base
Dopo un periodo di stabilizzazione, fornendo una dose dialitica adeguata, buona parte dei sintomi presenti prima dell’inizio del trattamento tendono a scomparire.
Per assicurare sempre una corretta dose di dialisi vengono periodicamente controllati alcuni esami che sono individuati come indici di adeguatezza dialitica: il più comune è il Kt/V.
Le modifiche delle condizioni cliniche possono rendere necessarie variazioni nella durata, tipo e dose di trattamento. E’ molto importante per ottenere una buona depurazione: osservare tutte le prescrizioni dialitiche e rispettare il tempo prescritto.
D: Quali complicanze possono intervenire?
R: Durante il trattamento dialitico si possono individuare due tipi di complicanze:
- Complicanze legate all’accesso vascolare: malfunzionamento, sanguinamento, infezione, ematoma.
- Complicanze più frequenti durante la seduta dialitica:
- ipotensione:frequentemente legata all’eccessiva sottrazione di liquidi durante la seduta.Può essere di gravità variabile e manifestarsi con semplice malessere fino ai casi più gravi conperdita di conoscenza ed arresto cardiaco.
- ipertensione stabile o a crisi aritmie cardiache spesso legate a squilibri elettrolitici
- anemizzazione acuta conseguente a perdite ematiche con il circuito o per disconnessione dell’accesso vascolare
- ipoglicemia
Oltre a quelle citate potranno verificarsi molte altre complicanze che verranno affrontate prontamente dal personale medico ed infermieristico dedicato alla assistenza del paziente.
D: Dove si esegue la dialisi?
R: La dialisi viene condotta in centro dialisi dove sono predisposte le apparecchiature per i trattamenti e i letti bilancia dove far accomodare i pazienti durante il trattamento. Un gruppo di infermieri professionali si prenderà cura non solo della gestione tecnica del trattamento, ma sarà anche a disposizione dei pazienti per ogni evenienza clinica. Il medico, oltre a prescrivere il trattamento più indicato per ciascun paziente, provvederà a visite periodiche e sarà comunque a disposizione per qualsiasi emergenza avvenisse durante il trattamento.
Recapiti e punti di erogazione
Elenco dei recapiti e punti di erogazioni afferenti a questa prestazione.
- Area F - 1° Piano | Scala F1
dal Lunedì al Venerdì dalle 9.00 alle 14.00
dal Lunedì al Giovedì dalle 9.00 alle 16.00 e il Venerdì dalle 9.00 alle 13.00
- Area F - Piano terra
dal Lunedì al Venerdì dalle 08.00 alle 15.00
dal Lunedì al Venerdì dalle 08.00 alle 20.00
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- Ultimo aggiornamento: 3 Dicembre 2024 - 00:16