Unità Operative
Nel paziente con insufficienza renale cronica avanzata i reni non sono in grado di eliminare le tossine, che si formano quotidianamente e che pertanto si accumulano nel sangue, e i liquidi in eccesso.
È necessario quindi depurare l’organismo con altri sistemi: la dialisi extracorporea, il trapianto, la dialisi peritoneale; tali metodiche
permettono di ottenere un certo benessere fisico e soprattutto la sopravvivenza.
Vi sono diverse metodiche di Dialisi Peritoneale:
– La Dialisi peritoneale Ambulatoriale Continua o CAPD che comporta scambi manuali;
– La Dialisi Peritoneale Automatizzata o APD che utilizza una macchina automatica per eseguire gli scambi durante la notte mentre il paziente riposa.
Per poter eseguire la Dialisi Peritoneale è necessario inserire chirurgicamente, in anestesia locale, un piccolo catetere (tubicino) in silicone nella cavità addominale al fine di permettere l’ingresso e l’uscita del liquido dializzante (depurante) dalla cavità stessa.
Che cos’è la CAPD?
La CAPD è una metodica cosiddetta “continua” in quanto depura il sangue 24 ore al giorno anche durante le normali attività quotidiane (lavoro etc.).
Il trattamento consiste nel riempire l’addome con un liquido dializzante, contenuto in apposite sacche, e vuotarlo dopo una sosta di circa 6 ore.
La procedura dello scambio richiede in media 30 minuti.
Sono in genere necessari 4 scambi distribuiti equamente durante la giornata. Mentre il liquido è nell’addome si è liberi di dedicarsi alle abituali attività della vita quotidiana.
Che cos’è la APD?
Con la metodica APD il paziente collega il catetere peritoneale ad una macchina ( cycler ) che provvede automaticamente a scambiare il liquido nell’addome, normalmente durante la notte, per una durata del trattamento di circa 8 – 9 ore lasciando quindi il periodo diurno libero. Qualche volta può essere necessario eseguire un cambio manuale durante il giorno.
Modalità di accesso
Per qualsiasi dubbio o per ulteriori approfondimenti non esiti a contattare un Medico del reparto: Le darà tutte le risposte di cui ha bisogno.
Documenti necessari per la prenotazione: Impegnativa, Tessera sanitaria regionale (cartoncino), Tessera sanitaria europea (TEAM).
Documentazione
Ritira sempre il referto entro e non oltre 30 giorni dalla data prevista di consegna, anche se il medico ne ha già preso visione.
ATTENZIONE: In caso di mancato ritiro si è tenuti a pagare per intero la prestazione usufruita anche se esenti (DGRV n.600 del 13/03/2007)
Domande frequenti (FAQ)
D: Quale tipo di Dialisi Peritoneale è meglio?
R: Il tipo di Dialisi Peritoneale che meglio si adatta alla Sua situazione dipende soprattutto dalle Sue condizioni cliniche e, in certa misura, dalle Sue necessità.
D: Per quanto tempo si deve fare la Dialisi Peritoneale?
R: Fino a quando non si instaura un altro trattamento depurativo sia esso l’emodialisi o il trapianto.
D: Per quanto tempo si può fare la Dialisi Peritoneale?
R: La letteratura riporta dati che indicano una durata media della tecnica dialitica peritoneale stimabile intorno ai 5 – 6 anni ma non sono infrequenti pazienti trattati con la peritoneale anche per 10 – 12 anni fino ad esaurimento funzionale della membrana peritoneale.
D: Quali sono i vantaggi di questa metodica?
R: I vantaggi per il paziente in trattamento dialitico peritoneale sono:
- Benessere generale
- Più facile gestione della dieta e dell’introito di liquidi rispetto all’emodialisi
- Migliore stabilità dei parametri bioumorali
- Miglioramento dell’anemia
- Miglior controllo dell’ipertensione arteriosa
- Trattamento indicato nei bambini, diabetici ed anziani e pazienti giovani con attività lavorativa
- Maggiore libertà di spostamento (ferie) grazie all’indipendenza dal Centro Dialisi
- Mantenimento più prolungato della diuresi (la capacità dei reni pur malati di produrre urina)
- Deospedalizzazione del paziente che gestisce in autonomia a casa sua un trattamento salvavita con il supporto continuativo programmato e al bisogno del personale medico ed infermieristico della U.O. di Nefrologia ed in particolare della UOS di Dialisi Peritoneale
D: Quali sono gli svantaggi?
R: Gli svantaggi per il paziente in trattamento dialitico peritoneale sono:
- La possibilità di infezioni del peritoneo (peritonite) o del punto di uscita cutanea del catetere
- Problemi relativi al catetere come ad esempio la dislocazione con necessità di riposizionarlo per assicurare un carico ed un drenaggio rapidi del liquido peritoneale
- Possibilità di formazione di ernie addominali in CAPD
- Aumento in qualche caso dei trigliceridi e del colesterolo nel sangue
D: Come faccio a sapere se sto eseguendo una dialisi adeguata?
R: Nel corso dell’anno vengono eseguiti dei tests specifici, chiamati Kt/V e clearance della creatinina, che vengono valutati dal Medico per il controllo della quantità di dialisi da Lei ricevuta. Questi controlli sono eseguiti di norma una volta all’anno ma anche tutte le volte che il Medico lo riterrà opportuno. Un altro esame, il Test di Equilibrazione Peritoneale o PET, misura come sono trasportati fluidi e tossine attraverso la membrana
Peritoneale. L’inappetenza, la stanchezza, il sonno irregolare sono segnali di una dose dialitica inadeguata.
Eseguire la dialisi secondo la prescrizione del Medico, assumere correttamente i farmaci ed una corretta nutrizione sono requisiti fondamentali per rimanere in buona salute ed essere in forma.
D: Devo modificare la dieta se faccio la Dialisi Peritoneale?
R: Poichè i Suoi reni non sono più in grado depurare il Sangue e rimuovere completamente i liquidi in eccesso può essere necessario modificare in parte la dieta:
- Visto che con la Dialisi Peritoneale si rimuove anche una piccola quota di aminoacidi e di piccole proteine è necessario un apporto adeguato di proteine con i pasti;
- É opportuno limitare l’uso del sale ed i cibi ad alto contenuto di fosforo (contenuti in grande quantità negli alimenti conservati in genere, gli insaccati, i formaggi stagionati in particolare)
- Ridurre l’apporto di fluidi con l’alimentazione (soprattutto le bevande ) per evitare che il bilancio giornaliero tra le entrate di liquidi e le uscite con la diuresi residua e con la rimozione dialitica di acqua divenga positivo. Questo significa che se le entrate di fluidi con la alimentazione superano le uscite si crea inevitabilmente uno stato di iperidratazione: edemi agli arti inferiori, ipertensione e difficoltà respiratorie possono essere la conseguenza di un apporto di liquidi eccessivo.
E: Chi mi insegna a eseguire la Dialisi Peritoneale?
R: Una volta posizionato il catetere peritoneale e trascorso il periodo di circa 4 settimane durante le quali il catetere si fissa tenacemente ai tessuti sottocutanei addominali inizia la fase di addestramento. L’addestramento si svolge all’interno della UOS. di Dialisi Peritoneale per la durata di 4 giorni (da lunedì a giovedì) dalle 8:00 alle 15.30 ad opera dei medici e degli infermieri che operano nella Unità.
- L’apprendimento della tecnica dialitica è facile e ad oggi non si è mai verificato che un paziente non abbia appreso la metodica. La fase di addestramento può, se necessario, richiedere un allungamento del tempo di formazione oltre i quattro giorni;
- L’addestramento si orienta sempre all’inizio verso la dialisi peritoneale manuale (CAPD). Tutti i pazienti apprendono la metodica dialitica manuale e una volta ritenuti idonei proseguono per almeno un mese questo tipo di dialisi al proprio domicilio. Solo in un secondo tempo sulla base delle caratteristiche del paziente e delle sue esigenze si potrà passare alla metodica dialitica automatizzata (APD) con scambi dialitici notturni eseguiti da una apposita macchina detta “cycler” mentre il paziente effettua il riposo notturno.
Recapiti e punti di erogazione
Elenco dei recapiti e punti di erogazioni afferenti a questa prestazione.
- Area F - 1° Piano | Scala F1
dal Lunedì al Venerdì dalle 9.00 alle 14.00
dal Lunedì al Giovedì dalle 9.00 alle 16.00 e il Venerdì dalle 9.00 alle 13.00
- Area F - Piano terra
dal Lunedì al Sabato dalle 8.00 alle 19.30
dal Lunedì al Venerdì dalle 8.00 alle 15.00
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- Ultimo aggiornamento: 29 Maggio 2023 - 11:56