PARTECIPAZIONE AL PROCEDIMENTO DI CLASSIFICAZIONE DI INDUSTRIA INSALUBRE (EX ART. 216 T.U.L.L.S.S.) E VALUTAZIONE DELL’IMPATTO AMBIENTALE DA INSEDIAMENTI AGRICOLI, COMMERCIALI E INDUSTRIALI COMPRESI GLI STABILIMENTI DI PRODUZIONE DETERGENTI.

Trattasi di una classificazione adottata dal Legislatore al fine di mitigare gli effetti dannosi di talune tipologie di attività produttive nei confronti dell’abitato. 
Esistono 2 classi di industria insalubre:

• La prima ricomprende quelle attività che debbono essere isolate nelle campagne e tenute lontane dalle abitazioni;
• La seconda classe ricomprende le altre tipologie di attività industriale che richiedono speciali cautele.

Una industria o manifattura la quale sia inscritta nella prima classe, può essere permessa nell’abitato, quante volte l’industriale che l’esercita provi che, per l’introduzione di nuovi metodi o speciali cautele, il suo esercizio non reca nocumento alla salute del vicinato. 
Sulla base di tali valutazioni il Servizio concorre ai procedimenti urbanistico-ambientali.

MODALITÀ 

Su richiesta dei Comuni o degli Enti competenti in materia ambientale si emettono proposte di classificazione di industria insalubre o valutazioni di impatto sanitario legato alla normativa ambientale. 

MODULISTICA

Si veda il portale impresainungiorno.gov.it 
Percorso: 

• Industria e Artigianato (Ateco da 10 a 33 + 45.2 +45.40.3 + 56.10.2 +56.10.3 +95);
  • Produzione (Industriale, Manifatturiera, altre attività Artigianali, ecc.);
    • Altre attività industriali, manifatturiere, artigianali;
      • Altre esigenze connesse all’esercizio dell’attività (mezzi pubblicitari, occupazione di suolo pubblico, adempimenti sanitari, ecc.);
        • Classificazione industria insalubre.

PRINCIPALI RIFERIMENTI NORMATIVI

• R.D. 1265/1934
• DM 05/09/1994