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Paziente Covid nella Residenza Trento: nessun possibile sospetto di positività al momento del ricovero

Paziente Covid nella Residenza Trento: nessun possibile sospetto di positività al momento del ricovero

La paziente era stata curata per una caduta in casa e quindi inserita all’Ipb Trento perché non in grado di continuare a vivere da sola. Il tampone dei suoi parenti sono stati effettuati dopo il suo ricovero in RSA.

Non c’è stata alcuna leggerezza o errore nella gestione della paziente riscontrata positiva al covid-19 ricoverata nella residenza Trento di Ipab Vicenza: la Direzione dell’ULSS 8 Berica smentisce categoricamente ogni insinuazione a questo riguardo e la successione degli eventi conferma questa posizione.
La paziente era infatti stata trasportata al Pronto Soccorso del S. Bortolo il 16 marzo per una caduta in casa: poiché la signora riferiva di vivere da sola e di avere già avuto diversi episodi simili, veniva giudicata non in grado di continuare a vivere da sola e quindi ne era disposto il “ricovero sollievo” presso il Trento, dove veniva accolta nella giornata del 17 marzo. All’epoca non c’era nessun motivo per sospettare una positività al coronavirus in quanto la paziente era totalmente asintomatica e soprattutto i tamponi dei due parenti stretti risultati positivi al covid-19 sono stati effettuati solo successivamente, precisamente il 20 marzo.

Questo consente quindi di smentire facilmente il fatto che “all’entrata si sapeva che questa ospite aveva dei parenti stretti risultati già positivi al coronavirus”.

Alla luce di questa positività, il Servizio Igiene e Sanità Pubblica dell’ULSS 8 Berica ha già svolto una quarantina di tamponi presso altri ospiti e il personale della struttura del Trento.

«Viviamo una situazione senza precedenti – commenta il Direttore Generale dell’ULSS 8 Berica Giovanni Pavesi – che alimenta comprensibili timori nella popolazione. Proprio per questo motivo, tuttavia, ritengo irresponsabile alimentare ulteriormente tali paure diffondendo insinuazioni e commenti senza prima verificare i fatti».

Nel frattempo proprio a tutela del personale delle case di riposo, l’ULSS 8 Berica prosegue la distribuzione delle 10.000 mascherine chirurgiche ad esso destinate, così come il programma di tamponi presso le RSA grazie alle due “ambulanze covid” già approntate.

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