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Ospedale di Lonigo: riprende la riabilitazione in acqua

Ospedale di Lonigo: riprende la riabilitazione in acqua

Il servizio, che era stato sospeso a causa della pandemia, è rivolto ai pazienti dell’Unità Operativa Complessa di Recupero e Riabilitazione Funzionale.

All’ospedale di Lonigo, da lunedì 29 novembre, ripartirà ufficialmente dalla prossima settimana l’attività di riabilitazione in acqua, per la quale viene utilizzata un’apposita vasca di cui è dotata la struttura, completa di un sistema per mantenere costante a 34° C la temperatura dell’acqua.

«Il servizio era stato sospeso a seguito della pandemia, ma ora siamo felici di averlo riattivato – sottolinea la dott.ssa Maria Giuseppina Bonavina, Direttore Generale dell’ULSS 8 Berica -. Questo conferma l’attenzione dell’Azienda nei confronti dell’ospedale di Lonigo, che sta assumendo una crescente importanza di pari passo con la valorizzazione del suo ruolo di ospedale riabilitativo in grado di richiamare pazienti non solo dal Basso Vicentino, ma da tutto il territorio della nostra azienda socio-sanitaria e anche da fuori. Allo stesso tempo, avere riattivato il servizio in un momento in cui il numero di ricoveri dei pazienti Covid è tornato a salire è anche una dimostrazione dell’impegno che stiamo mettendo in campo per non penalizzare in questa fase le attività assistenziali rivolte ai pazienti non-Covid: auspichiamo di poter fare così, confidando anche nel senso di responsabilità dei cittadini sul fronte della vaccinazione e dell’osservanza delle norme di prevenzione dei contagi».

A sottolinea l’importanza di questa risorsa è il dott. Luca Ortolani, direttore dell’Unità Operativa Complessa di Recupero e Riabilitazione Funzionale di Lonigo: «L’idrochinesiterapia è rivolta ad una tipologia piuttosto ampia di pazienti con problematiche prevalentemente di tipo ortopedico. In particolare, la riabilitazione in acqua risulta particolarmente indicata sia per i pazienti affetti dai postumi di interventi di protesizzazione articolare (anca, ginocchio e spalla), sia per chi ha subito traumi importanti o interventi di chirurgia vertebrale maggiore. Anche i casi più importanti di artrosi o di altre patologie degenerative a carico della colonna vertebrale e degli arti inferiori possono trarre giovamento da tale forma terapeutica».

L’idrochinesiterapia viene eseguita generalmente in piccoli gruppi, composti da 2-4 pazienti, con l’assistenza di un fisioterapista a bordo vasca.

La riabilitazione in acqua è rivolta soprattutto a pazienti non ricoverati, dunque che accedono alla struttura in regime ambulatoriale previa valutazione da parte dello specialista fisiatra. Per l’accesso alla piscina è richiesto il green pass.

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