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Ospedale di Arzignano: in cardiologia nuova tecnologia per il trattamento delle aritmie cardiache

Ospedale di Arzignano: in cardiologia nuova tecnologia per il trattamento delle aritmie cardiache

L’apparecchiatura consente di effettuare dall’interno una mappatura 3D del cuore estremamente precisa, identificando così l’origine dell’anomalia cardiaca

La Cardiologia dell’ospedale di Arzignano nei giorni scorsi ha introdotto un nuovo strumento per la cura delle aritmie cardiache, mai utilizzato prima nel Vicentino: si tratta di un sofisticato sistema che consente di effettuare una mappatura 3D del cuore estremamente accurata, attraverso la quale è possibile identificare il punto esatto in cui ha origine l’anomalia della frequenza cardiaca e quindi intervenire mediante ablazione.

«Il dispositivo si compone di un catetere – spiega il dott. Claudio Bilato, Direttore dell’U.O.C. di Cardiologia dell’Ospedale di Arzignano – che viene inserito attraverso la vena femorale fino all’atrio cardiaco di destra: da lì entriamo nell’atrio di sinistra, dove si ramifica in 8 bracci sui quali si trovano ben 48 elettrodi che registrano i segnali elettrici interni. In questo modo il circuito che innesca l’aritmia può essere identificato con la massima precisione, trovando velocemente le zone bersaglio dell’ablazione. Non solo, questa metodica d’indagine è anche più sicura per il paziente, in quanto in precedenza per identificare il punto sul quale intervenire venivano eseguite molte indagini radiologiche che esponevano i pazienti a quantità significative di radiazioni».

Un’innovazione che rientra nell’ambito di un percorso preciso, come sottolinea la dott.ssa Maria Giuseppina Bonavina, Direttore Generale dell’ULSS 8 Berica: «Negli ultimi anni la Cardiologia dell’ospedale di Arzignano ha registrato una crescita significativa, soprattutto sul piano qualitativo in termini di competenze e nuove metodiche introdotte. Questo dimostra l’attenzione dell’Azienda  a garantire standard assistenziali elevati e il più  possibile uniformi su tutto il territorio e allo stesso tempo è propedeutica, sul piano dei contenuti, alla grande rivoluzione che sarà rappresentata dal nuovo ospedale unico di Arzignano-Montecchio Maggiore».

La nuova metodica rappresenta la più recente acquisizione scientifica a livello internazionale in un ambito – gli interventi di ablazione – che è sempre in via di maggiore sviluppo, capace di migliorare la vita di molti pazienti, come quelli affetti appunto da fibrillazione atriale.

Va sottolineato che alla Cardiologia di Arzignano, l’ablazione è una procedura ormai ben consolidata, con circa 250 trattamenti già eseguiti a partire dal 2020. Il tutto grazie all’operato degli specialisti di elettrofisiologia Stefano Cavedon, Emma Zimelli e Sebastiano Toniolo, coadiuvati da Andrea Ugolin, Andrea Volpiana e Giulia Fortuna, e utilizzando fino a oggi un particolare sistema di mappaggio (CARTO 3) che già riduceva l’esposizione alle radiazioni.

«Questa nuova importante innovazione tecnologica – conclude il dott. Bilato – permetterà di mantenere l’utilizzo di radiazioni a livelli prossimi allo zero e allo stesso tempo velocizzerà ulteriormente i tempi della procedura, garantendo al paziente un intervento rapido e poco invasivo».

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