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Oltre 500 pazienti in due anni per la Terapia Intensiva Pediatrica dell’ospedale San Bortolo

Oltre 500 pazienti in due anni per la Terapia Intensiva Pediatrica dell’ospedale San Bortolo

I numeri confermano la valenza strategica del reparto, che nei primi sei mesi di quest’anno ha registrato un’ulteriore e significativa crescita dei ricoveri.
Il 60% dei pazienti proviene da altre ULSS.

A due anni dall’inaugurazione, è tempo di un primo bilancio per la Terapia Intensiva Pediatrica del San Bortolo, e i numeri confermano tutta l’importanza che la struttura ha assunto nella rete provinciale e regionale di assistenza ai pazienti pediatrici in condizioni critiche. Nei primi due anni di attività, infatti, sono stati più di 500 i pazienti assistiti, oltre la metà dei quali provenienti da altre ULSS.
Più in dettaglio: per il 20% si è trattato di pazienti dell’ULSS 8 Berica, un ulteriore 33% risulta proveniente dall’ULSS 7 Pedemontana e quasi un terzo (27%) è arrivato da altre province, con un 11% di accessi da fuori regione e un 5% di pazienti stranieri. E sempre i numeri indicano un sensibile incremento dall’inizio di quest’anno: nei primi sei mesi del 2018 infatti i ricoveri sono stati già 152, contro i 102 registrati nello stesso periodo dello scorso anno.
Dati che nonostante la durata relativamente breve dei ricoveri (in media 2-3 giorni), tipica di un reparto specializzato nella stabilizzazione dei pazienti in fase acuta o post operatoria, implicano di fatto il “tutto esaurito” per i quattro posti letto attualmente disponibili, anche considerando la necessità di dover garantire comunque un posto letto per eventuali emergenze.
Ampia la casistica dei pazienti, con una quota significativa (40%) di pazienti chirurgici, assistiti dopo importanti interventi di chirurgia pediatrica, neurochirurgia o chirurgia maxillofacciale, mentre il rimanente 60% riguarda bambini e adolescenti affetti da gravi insufficienze respiratorie, problemi neurologici e altre patologie.
Ai pazienti ricoverati si aggiungono inoltre circa 350 procedure – solo nei primi sei mesi di quest’anno – eseguite dal personale della TIPED sui pazienti pediatrici di altri reparti, metà delle quali avvengono sempre in Terapia Intensiva Pediatrica.

Il tutto grazie ad uno staff guidato dalla dott.ssa Paola Ferrarese e composto da 8 medici, 12 infermieri (oltre alla coordinatrice infermieristica Chiara Gnata) e 3 Operatori Socio-Sanitari, per un reparto nato – va ricordato – anche grazie alla generosità dei vicentini, in quanto frutto di una donazione di 600 mila euro ad opera di Fondazione S. Bortolo, i Lions Club Vicenza Host e Rotary Club Vicenza.

«La TIPED – sottolinea il dott. Massimo Bellettato, direttore dell’U.O.C. di Pediatria dell’ospedale vicentino – si è dimostrata subito un prezioso punto di riferimento, non solo per i vicentini ma anche per gli ospedali e i pazienti di altri territori. Questo naturalmente ci rende orgogliosi, anche se sta diventando sempre più delicata e complessa la gestione delle richieste rispetto ai posti letto disponibili».
Il tutto con un’attenzione particolare anche ai familiari dei piccoli pazienti ricoverati: «Il nostro impegno, voglio sottolinearlo, è rivolto anche a loro – prosegue il dott. Bellettato – e credo che questo aspetto ci venga riconosciuto, perché anche a distanza di mesi riceviamo davvero tanti gesti di gratitudine e apprezzamento, indipendentemente dall’esito clinico». Questo grazie anche ad un’attenzione particolare anche nei confronti dei familiari: la TIPED è infatti una “Terapia Intensiva aperta”, ovvero prevede che i genitori possano rimanere accanto ai loro bambini 24 ore su 24.
Risultati che sono anche il frutto di un grande sforzo condiviso: «Come evidenziano anche i numeri – sottolinea la dott.ssa Paola Ferrarese -, questi due anni sono stati davvero impegnativi, ma possiamo essere soddisfatti dei risultati, grazie al grande lavoro svolto da tutto il personale. Quando siamo partiti eravamo assolutamente convinti dell’importanza di attivare una Terapia Intensiva Pediatrica nel nostro ospedale, ma non ci saremmo aspettati di ottenere così presto un tale riscontro».

Merito, come sottolinea il Direttore Generale dell’ULSS 8 Berica Giovanni Pavesi, anche all’eccellente collaborazione con gli altri reparti del San Bortolo: «Sicuramente a Vicenza possiamo vantare una serie di reparti che si sono distinti e continuano a distinguersi per la capacità di affrontare anche i casi pediatrici più complessi, con pazienti che arrivano a Vicenza da tutta Italia e anche dall’estero. Penso in particolare alla Chirurgia Pediatrica, alla Neurochirurgia, alla Chirurgia Maxillo-Facciale, con un supporto di alto livello anche da parte da parte degli anestesisti. Tutto questo fa sì che al San Bortolo si concentri un numero particolarmente elevato di pazienti pediatrici critici o comunque che richiedono un’assistenza specialistica di alto livello. Per tutti loro, la TIPED rappresenta una garanzia fondamentale».

Una struttura, come già ricordato, che è nata grazie anche all’impegno della fondazione San Bortolo, come ricorda il suo presidente, il commendator Giancarlo Ferretto: «Ricordo quando il Dottor Massimo Bellettato accennò all’idea di realizzare questo Reparto: era un’idea splendida ma estremamente impegnativa. Ci siamo dati subito da fare, i Club Service della nostra Provincia hanno riconosciuto la validità dell’iniziativa conferendoci un Premio che ha rappresentato un notevole incentivo morale. Il Primario ci è sempre stato generosamente a fianco nelle varie iniziative che promuovevamo per raccogliere fondi. Constatare quest’oggi i risultati raggiunti ci riempie d’orgoglio e di gratitudine nei confronti di tanti benefattori. Dopo il TIPED ci siamo impegnati a favore di altri Reparti quali Urologia, Ematologia, Unità Spinale, e l’adesione che constatiamo ci stimola a continuare nel nostro lavoro. Infatti ci siamo dati nuovi importanti.

Allegati

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