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Oggi il San Bortolo si tinge di viola e avvia il progetto “TIN aperta h24”

Oggi il San Bortolo si tinge di viola e avvia il progetto “TIN aperta h24”

L’iniziativa simbolica è stata organizzata in occasione della Giornata Mondiale del Prematuro. D’ora in avanti i genitori potranno essere sempre presenti in Terapia Intensiva Neonatale: un’attenzione ai genitori che ha anche una preziosa valenza per il neonato.

Oggi, 17 novembre, si celebra in tutto il mondo la Giornata del Prematuro e per l’occasione l’ospedale San Bortolo di Vicenza a partire dall’imbrunire si tingerà di viola, con un effetto visivo di grande suggestione.

Ma questo gesto simbolico non è l’unica iniziativa intrapresa al San Bortolo in questa importante ricorrenza: proprio in coincidenza con la Giornata del Prematuro, infatti, prenderà avvio all’ospedale di Vicenza il progetto “TIN Aperta H24”, che prevede la possibilità per i genitori dei bambini nati pretermine di restare costantemente accanto al neonato ricoverato in Terapia Intensiva Neonatale.

«Si tratta di un’iniziativa alla quale stavamo lavorando da tempo – spiega la dott.ssa Stefania Vedovato, Direttore della Terapia Intensiva Neonatale del San Bortolo – e la ricorrenza di oggi ci è sembrata l’occasione migliore per annunciarla. Nemmeno il Covid ci ha fermato, anche se naturalmente abbiamo dovuto adottare delle rigide misure di prevenzione supplementari, ma in un periodo di necessarie limitazioni ci sembrava a maggior ragione un segnale di attenzione nei confronti dei genitori dei bambini ricoverati in TIN».

Un’iniziativa rivolta ai genitori che ha importanti risvolti anche per i neonati, come spiega ancora la dott.ssa Stefania Vedovato: «Numerosi studi hanno evidenziato che gli esiti a distanza di un neonato sono correlati al tipo di interazione genitore-bambino, agli stimoli ricevuti e al contesto relazionale in cui vive. La separazione genitore-neonato è spesso associata a sentimenti di ansia, angoscia e depressione che in futuro, dopo le dimissioni, possono influenzare negativamente la relazione genitore-bambino, portando a ripercussioni sullo sviluppo emozionale, cognitivo e comportamentale del piccolo. Al contrario, il coinvolgimento dei genitori nella cura li aiuta ad acquisire ogni giorno nuove competenze e abilità, aumenta la loro fiducia e riduce il livello di ansia. Questo si traduce in un beneficio complessivo per il rapporto genitori-figli: le scale di valutazione dello sviluppo neurologico mostrano punteggi più elevati nei neonati le cui famiglie sono state supportate rispetto a quelle che non vengono supportate in modo adeguato. È stato dimostrato che questo beneficio è direttamente proporzionale al tempo dato ai genitori per stare con il proprio figlio. Pertanto è rilevante che le TIN siano aperte il più possibile alla presenza dei genitori e che il personale orienti e sostenga le famiglie all’interno del reparto».

Dunque un prezioso servizio in più per una struttura, la Patologia Neonatale del S. Bortolo, che è tra le realtà più avanzate in Italia in questo ambito, in grado di gestire tutte le patologie tipiche dei nati pretermine: ogni anno sono circa 250 i neonati prematuri ricoverati in Terapia Intensiva Neonatale, tra i quali circa un quarto con un peso inferiore a un 1,5 kg.

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