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Nuovo ospedale di Arzignano – Montecchio Maggiore: già ripresi i lavori in cantiere

Nuovo ospedale di Arzignano – Montecchio Maggiore: già ripresi i lavori in cantiere

È in fase di completamento il terzo piano, dove saranno collocati gli impianti tecnologici. Tra le misure di sicurezza adottate, dispositivi di protezione individuali per tutti gli operai e termoscanner all’ingresso del cantiere.

Dopo oltre sette settimane di stop forzato, anche il cantiere del nuovo ospedale di Arzignano-Montecchio Maggiore da ieri ha ripreso l’attività. «Riprendere i lavori non appena possibile – sottolinea il Direttore Generale dell’ULSS 8 Berica Giovanni Pavesi – era un dovere nei confronti di tutta la comunità dell’Ovest Vicentino, ma è anche un modo con cui come Azienda contribuiamo alla ripresa economica dopo il lockdown, perché non dimentichiamo che sono oltre 60 i lavoratori direttamente e indirettamente coinvolti nel cantiere. Allo stesso tempo è stata una sfida organizzativa importante mettere in sicurezza in brevissimo tempo un cantiere così complesso: per questo motivo voglio ringraziare sia i tecnici della nostra Azienda che stanno sovrintendendo al cantiere, sia la Direzione Lavori e le imprese direttamente coinvolte per il grande impegno e spirito di collaborazione messo in campo da parte di tutti».

Sicurezza innanzi tutto

Naturalmente la ripresa dei lavori in cantiere è avvenuta nel pieno rispetto delle nuove normative di sicurezza per la prevenzione del contagio da coronavirus, dunque con guanti e mascherine obbligatori per chiunque entri in cantiere, così come la misurazione della temperatura corporea all’ingresso. Inoltre, se gli spazi ampi del cantiere e la tipologia del lavoro aiutano di per sé il mantenimento delle distanze, sarà comunque necessario valutare di volta in volta il numero di lavoratori presenti nella stessa area in base al tipo di lavorazioni in programma, adeguando queste ultime di conseguenza.

Inoltre sono stati adottati anche altri accorgimenti utili a prevenire gli assembramenti, quali ad esempio una rivisitazione dei percorsi interni, una diversa organizzazione dell’utilizzo dei bagni chimici, orari differenziati per le pause e una nuova cartellonistica dedicata.

Stato di avanzamento dei lavori

I lavori sono ripresi là dove erano stati interrotti sette settimane fa. Sono già state completate tutte le opere di scavo e di fondazione, così come i livelli -2 (dove troveranno posto i percorsi tecnologici e logistici) e -1 (dove saranno posizionati i reparti di Radiologia, Pronto Soccorso, l’Osservazione Breve Intensiva e una parte degli spogliatoi). Lavori strutturali finiti anche per il piano terra (dove ci saranno l’ingresso principale e i servizi ambulatoriali) e il primo piano (destinato a Breast Unit e una parte delle degenze), mentre del secondo piano (dove saranno collocati il gruppo operatori e parte delle degenze chirurgiche) è già stato ultimato il solaio.
In questa prima fase della ripartenza si sta dunque lavorando al completamento delle parti strutturali del terzo piano (dove saranno collocati gli impianti tecnologici): una volta ultimate, sarà installato un tetto provvisorio che consentirà agli operati di iniziare a lavorare anche internamente nei diversi livelli, cominciando tra le altre cose anche la posa di tutti gli impianti.

Cronoprogramma aggiornato

L’interruzione imposta dal lockdown ha naturalmente imposto una revisione del cronoprogramma dei lavori: l’obiettivo, con l’aiuto di un’estate poco piovosa, è completare la struttura ospedaliera come altezza entro la fine di quest’anno, mentre il cronoprogramma completo è in fase di ridefinizione in considerazione non solo del tempo già perso per lo stop ai lavori, ma soprattutto del ritmo più lento con cui questi potranno svolgersi d’ora in avanti per effetto dei nuovi vincoli di sicurezza.

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