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Maxi prelievo di organi in 24 ore negli ospedali di Vicenza e Arzignano

Maxi prelievo di organi in 24 ore negli ospedali di Vicenza e Arzignano

La generosità di tre vicentini e delle loro famiglie ha consentito di dare una nuova speranza a 12 malati in attesa di trapianto. Il Direttore Generale Maria Giuseppina Bonavina: «Si conferma la grande sensibilità dei vicentini sul tema della donazione di organi»

Pomeriggio e serata di super lavoro, ieri, per l’Anestesia e Rianimazione e tre equipe chirurgiche dell’ULSS 8 Berica, che nel giro di poche ore hanno svolto gli interventi di prelievo degli organi su altrettanti pazienti, due all’ospedale di Vicenza e una all’ospedale di Arzignano.

I pazienti sono un ragazzo di circa vent’anni, che aveva già dato in vita l’indicazione di essere donatore; un signore poco più che cinquantenne, che aveva anche lei espresso in vita la volontà di donare gli organi; infine una signora sempre poco più che cinquantenne, per la quale in mancanza di indicazioni fornite in vita i familiari hanno richiesto la donazione.

Per tutti i pazienti, dopo una meticolosa procedura per l’accertamento di morte con criteri neurologici, una volta accertato il consenso dei familiari è scattata la corsa contro il tempo, in stretto collegamento con il Centro Trapianti regionale.

Complessivamente è stato così possibile prelevare cuori, fegati, reni, cornee, tessuti e in un caso anche il pancreas. Un rene è stato trapiantato direttamente al San Bortolo, gli altri organi sono stati trasportati d’urgenza negli ospedali di Verona, Padova, Treviso, Milano, Bergamo e Bari, dove nel giro di poche ore sono stati impiantati su 12 malati che da anni erano in attesa di trapianto.

Solo pochi giorni fa, inoltre, sempre all’ospedale di Vicenza è avvenuto anche un intervento di prelievo di organi su paziente a cuore fermo (DCD), una donna poco più che sessantenne. Si tratta di una procedura che, data la sua complessità, è indice di qualità clinica e organizzativa dell’ospedale e del sistema regionale di donazione. Nel caso specifico sono stati prelevati il fegato, impiantato poi a Genova, i polmoni, trasportati a Milano, e i reni, trapiantati quindi a Padova, con tutti i trapianti andati a buon fine.

«Avere portato a termine in parallelo tre diverse procedure di prelievo di organi è stato certamente un notevole impegno. – commenta il dott. Vinicio Danzi, direttore dell’U.O.C. Anestesia e Rianimazione dell’ospedale di Vicenza -. Le difficoltà tecniche di eseguire tre accertamenti in contemporanea presso questa U.O.C. di Anestesia e Rianimazione hanno visto coinvolgere la nostra Rianimazione di Arzignano diretta dal dott. Marafon che ha subito iniziato le procedure di accertamento e di donazione. Tutto questo ha richiesto un grande impegno a tutti i livelli, sia dell’ULSS che regionali, ma tutti ci siamo adoperati per dar seguito al volere di queste persone e dei loro cari perché anche se caratterizzato da tante tristezze, carico emotivo e forte impegno questo lavoro ci sa ripagare con questi importanti aspetti umani. Non posso terminare senza ringraziare queste persone che hanno perso la vita e i loro familiari distrutti dalla perdita ma che hanno saputo fare un grande dono».

Un concetto, questo, rimarcato anche dalla dott.ssa Maria Giuseppina Bonavina, Direttore Generale dell’ULSS 8 Berica: «Quello vicentino è un territorio di straordinaria generosità e sensibilità nei confronti dei malati: lo vediamo in occasione delle tante donazioni che hanno per destinazione i nostri reparti, e ne troviamo conferma anche nelle situazioni più difficili e dolorose, quelle in cui le famiglie si trovano improvvisamente di fronte alla perdita di un loro caro, spesso un figlio o una figlia. È questo sempre un momento molto delicato, nel quale lo staff della nostra equipe trapianti ha la capacità di proporre la donazione con grande tatto: dietro ogni donazione infatti non vi è mai alcuna forma di pressione da parte dello staff sanitario, ma sempre e soltanto la libera scelta dettata da una profonda sensibilità umana».

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