Crescono gli investimenti e le dotazioni di personale sanitario, ma anche gli interventi chirurgici, i ricoveri e la spesa per i servizi territoriali.
989 milioni di euro di valore della produzione, 1,3 milioni di euro di utile e ulteriori 9,5 milioni accantonati per nuovi investimenti futuri: sono questi i numeri salienti del bilancio 2019 dell’ULSS 8 Berica, approvato nei giorni scorsi. Si consolida così ulteriormente l’equilibrio finanziario dell’azienda socio-sanitaria vicentina, che negli ultimi anni ha sempre chiuso il bilancio in attivo (+1,2 milioni nel 2018 e +103 mila euro nel 2017). «Si tratta di un bilancio ancora una volta all’insegna del buon equilibrio finanziario – commenta il Direttore Generale Giovanni Pavesi -, ma anche di una crescita delle attività e soprattutto degli investimenti per garantire standard di qualità dei servizi sempre più elevati. E per il futuro puntiamo a proseguire su questa strada, come dimostrano gli ulteriori accantonamenti effettuati, fermo restando che il bilancio dell’esercizio in corso sarà profondamente influenzato sul piano dei costi dalla gestione dell’emergenza covid e sarà per questo difficilmente confrontabile con quello dello scorso anno».
Attività ospedaliera e servizi territoriali
Al di là di questi macro-dati, alcuni indicatori appaiono particolarmente significativi. A questo riguardo, spicca in particolare l’aumento degli interventi chirurgici: nel 2019 sono stati ben 43.367, ovvero 2.951 in più rispetto all’anno precedente (+7,3%). E con l’eccezione di Montecchio Maggiore – che sconta la riorganizzazione in corso per il cantiere – è giusto sottolineare che tutti gli ospedali dell’ULSS 8 Berica hanno registrato un incremento dell’attività chirurgica.
In leggera diminuzione (-3%) invece le prestazioni ambulatoriali, che pure sono state ben oltre il milione (per la precisione 1.129.459). In crescita del 3,5% invece l’attività del Pronto Soccorso, con 175.078 accessi nel corso del 2019 (ben 5.902 in più rispetto al 2018). Quasi stazionari (+0,2%) i ricoveri, pari a ben 50.925 (98 in più rispetto al 2028).
Degna di nota anche l’attività territoriale, come dimostrano ad esempio i 12.784 pazienti seguiti nel corso del 2019 dall’Assistenza Domiciliare Integrata, per un totale di 180.635 accessi; piuttosto che i 6.868 utenti che si sono rivolti ai Consultori Familiari, per un totale di 48.964 prestazioni. Per quanto riguarda la disabilità, sono stati 751 gli utenti seguiti dal Servizio di Integrazione Lavorativa, 740 quelli che hanno usufruito dei servizi semi-residenziali e 396 quelli in strutture residenziali, ai quali si affiancano altri 352 utenti seguiti nell’ambito di progetti a sostegno della domiciliarità e dell’autonomia personale.
Si conferma di assoluto rilievo anche l’impegno sul fronte della prevenzione, come dimostrano i 97 mila vaccini di vario tipo forniti nel 2019 e i 92 mila screening oncologici effettuati, ai quali si aggiungono gli 8.400 screening svolti nell’ambito del progetto di sorveglianza sui Pfas.
In crescita anche l’impegno sul fronte della medicina di base, con la creazione di 3 nuove Medicine di Gruppo Sperimentali nel corso del 2019.
Dotazione di personale
Il tutto con una dotazione di personale che nel 2019 è cresciuta di 140 unità, arrivando a 6.140 dipendenti (ma l’incremento è stato pari a 187 se si considerano anche i medici assunti con contratto di Libera Professione che operano all’interno delle strutture dell’Azienda, utilizzati per far fronte alle note difficoltà di reperire diverse figure specialistiche).
Più in dettaglio, i medici in servizio sono passati dagli 874 del 2018 a 924 (considerando anche le già citate collaborazioni in Libera Professione). Anche infermieri ed ostetriche sono cresciti, di 79 unità, arrivando a quota 2.574, così come gli operatori socio-sanitari (+42, per un totale di 1.055); diminuisce ancora di 65 unità invece il personale amministrativo (sceso a quota 548).
Investimenti
In crescita – ed è un altro dato importante – sono anche gli investimenti: il loro valore complessivo nel 2019 è stato pari a ben 21,1 milioni di euro, +2,3 milioni rispetto ai 18,8 del 2018. Di questi, la quota preponderante è stata destinata al rinnovo delle attrezzature sanitarie (9,5 milioni), seguito dall’ammodernamento delle strutture (5,8 milioni) e degli arredi interni (2,6 milioni), ma rispetto al 2018 sono più che raddoppiati anche gli investimenti per la digitalizzazione dei servizi e il potenziamento delle reti informatiche (2,6 milioni contro 1,2 milioni del 2018).
Sempre a proposito degli investimenti, è da rilevare che per ben 13 milioni di euro questi sono stati autofinanziati dall’ULSS 8 Berica tramite gli accantonamenti degli anni precedenti, e ben 2 milioni di euro sono frutto di donazioni.
Costi
Per quanto riguarda invece i costi, la quota maggiore (32,7%, pari a 315,8 milioni) riguarda naturalmente le spese per le prestazioni sanitarie e sociosanitarie, seguita dal personale (29% e pari a 280,2 milioni, +4,3 milioni anche per effetto dell’entrata in vigore del nuovo contratto nazionale de comparto).
Approfondendo l’analisi dei costi, spicca l’incremento della spesa farmaceutica ospedaliera (+5,5 milioni, per un totale di 73,4 milioni), per effetto dell’utilizzo di alcuni farmaci di nuova generazione ad alto costo, per i quali la Regione Veneto ha stanziato un apposito fondo. In leggero calo invece la spesa farmaceutica territoriale (-0,5 milioni, per un totale di 49,9 milioni), grazie all’attività svolta per migliorare l’appropriatezza terapeutica (anche se la Regione aveva indicato un obiettivo più ambizioso, ovvero una riduzione di 2 milioni).
In aumento anche il costo dei servizi residenziali e semiresidenziali per anziani e disabili (pari rispettivamente a 52 milioni, +1%, e 14,8 milioni, +6%), anche per effetto dell’incremento delle tariffe applicate dalle strutture.