Le vetture, due Smart elettriche messe a disposizione gratuitamente dal Gruppo Trivellato, consentiranno di potenziare ulteriormente il servizio di dialisi peritoneale, per il quale l’ospedale di Vicenza è il centro più grande in Europa per numero di pazienti assistiti.
Due nuove auto elettriche per sostenere l’attività del servizio di dialisi peritoneale della Nefrologia del San Bortolo, messe gratuitamente a disposizione dell’ULSS 8 Berica dal Gruppo Trivellato. L’iniziativa è stata presentata ufficialmente oggi, durante un incontro che ha visto la presenza della dott.ssa Maria Giuseppina Bonavina, Direttore Generale dell’ULSS 8 Berica; del prof. Claudio Ronco, Direttore Scientifico dell’Istituto Internazionale di Ricerca Renale IRRIV; di Franco Zuffellato, presidente di IRRIV; e della dott.ssa Monica Zanella, direttore facente funzione della Nefrologia del San Bortolo; oltre naturalmente a Luca Trivellato, Amministratore Delegato di Trivellato SpA.
Un incontro che è stato anche l’occasione per sottolineare il rilievo assoluto raggiunto dal servizio di dialisi domiciliare gestito dall’ospedale di Vicenza: con oltre 130 pazienti in carico, infatti, il San Bortolo è il centro più grande in Europa per la dialisi peritoneale. Questa metodica, come noto, rappresenta un trattamento per l’insufficienza renale cronica alternativa alla classica emodialisi, che permette al paziente di autogestire la terapia a casa e di godere pertanto di maggiore libertà e autonomia. Da sempre Vicenza è leader in questo campo utilizzando questa metodica sul 42% dei pazienti con insufficienza renale, quando negli altri ospedali italiani, anche di alto livello, si arriva circa al 20%.
«Come noto la pandemia ha impresso una grande accelerazione nello sviluppo delle cure domiciliari, anche di livello specialistico avanzato – sottolinea la dott.ssa Maria Giuseppina Bonavina -. Questi numeri dimostrano come a Vicenza il tema sia stato affrontato con lungimiranza già da molti anni, in risposta innanzitutto alla ricerca di un maggiore benessere del paziente, insieme all’efficacia delle terapie. Certo questo ci ha avvantaggiati e ci sta avvantaggiando anche durante la pandemia nella presa in carico dei pazienti in dialisi. Ringrazio dunque il Gruppo Trivellato per la generosità con cui ci ha messo a disposizione due nuovi automezzi per dare ulteriore impulso a questa attività. Non solo: l’utilizzo di due auto elettriche per questo importante servizio va anche nella direzione di una sanità attenta anche alla sostenibilità ambientale, non perché è di moda ma perché questo tema ha profonde implicazioni sulla salute di tutti noi».
Proprio per la ricarica delle vetture è stata creata anche un’apposita area, nel cortile di fronte alla Nefrologia, con due colonnine fornite anch’esse dal Gruppo Trivellato e installate in collaborazione con l’Ufficio Tecnico dell’ospedale.
Sulla grande esperienza e tradizione della Nefrologia del San Bortolo nell’ambito dell’assistenza domiciliare richiama l’attenzione anche il prof. Claudio Ronco, per tanti anni direttore del reparto, oggi in pensione ma ancora pienamente coinvolto in qualità di Direttore Scientifico dell’Istituto Internazionale di Ricerca Renale IRRIV: «Il centro di Vicenza già diversi anni fa creò, primo in Italia, un programma di assistenza domiciliare che prevede visite periodiche a casa del paziente da parte di una equipe specializzata di infermieri che sovraintende all’adeguatezza dei protocolli domiciliari, che offre un periodico retraining del paziente e dei famigliari e che permette in questo modo al paziente di sentirsi accompagnato, riducendo significativamente il numero di accessi all’ospedale. Un ulteriore impulso al progetto di deospedalizzazione è stato fornito dalle recenti esperienze del centro vicentino durante l’emergenza pandemica in cui, oltre ad uno specifico protocollo di triage per i pazienti dializzati che ha permesso di minimizzare il numero di contagi in questa popolazione fragile, è stato implementato un programma di telemedicina con gestione delle dialisi da remoto mediante sistemi basati su cloud. La gestione in teleconsulto ha consentito di ridurre ulteriormente gli accessi in ospedale dei pazienti e di fornire una assistenza capillare a domicilio con continui aggiustamenti delle terapie per una migliore gestione della tecnica e con migliori risultati a medio e lungo termine».
Un’eccellenza che è destinata a confermarsi anche in futuro, grazie all’impegno a proseguire l’attività di ricerca e le collaborazioni internazionali. A questo riguardo la recente costituzione dell’IRRIV come Fondazione rappresenta un’importante garanzia, come spiega il suo presidente Franco Zuffellato: «Acquisendo personalità giuridica, l’IRRIV permetterà alla Nefrologia del San Bortolo di proseguire le ricerche sulle malattie renali, continuando a far conoscere Vicenza in Italia e nel mondo, il tutto con la presenza del prof. Ronco in qualità di Direttore Scientifico. Siamo grati in particolare a Gaetano e Concita Grotto per avere reso possibile con il loro sostegno la costituzione della Fondazione, e a loro si stanno unendo altri benefattori che riconoscendo la bontà della ricerca condotta dalla Nefrologia del San Bortolo stanno hanno già iniziato a sostenere la nostra Fondazione. Il prossimo obiettivo è riprendere a ospitare gli specialisti stranieri che prima della pandemia erano soliti venire nel nostro ospedale per affiancare i loro colleghi vicentini e fare esperienza. Nei laboratori dell’IRRIV si sentiva parlare inglese, spagnolo, cinese, coreano, indiano: ci auguriamo che presto tutto questo possa tornare a essere possibile».