Una guida per imparare ad “Ascoltare… tra le righe” – non a caso s’intitola così – per cogliere nei bambini e adolescenti quei primi segnali che possono indicare una condizione di disagio che può portare allo sviluppo dei disturbi del comportamento alimentare, ma anche per favorire un pieno ritorno alla normalità per i minori che stanno combattendo o hanno combattuto con questo tipo di problematiche. In entrambe le situazioni, gli insegnati e gli psicologici scolastici possono avere un ruolo fondamentale ed è proprio a loro che si rivolge la pubblicazione realizzata dall’Associazione Midori ODV in collaborazione con il Centro di riferimento provinciale per i Disturbi del Comportamento Alimentare e del Peso dell’ULSS 8 Berica e con l’Ufficio Scolastico dell’Ambito Territoriale di Vicenza.
Il volume si apre con una prima parte di inquadramento generale del tema e delle categorie di persone più esposte, ma anche con le risposte a quelle che sono le domande più frequenti e la confutazione di alcune false credenze che continuano a essere diffuse.
Nella seconda parte il volume entra quindi più nel dettaglio sul ruolo che possono avere gli insegnanti e altre figure scolastiche, approfondendo l’impatto dei disturbi alimentati sulle abilità cognitive degli studenti e fornendo quindi una serie di suggerimenti su come gestire l’attività didattica, ma anche il rapporto con gli studenti e con i loro genitori. Un capitolo a parte è poi dedicato agli insegnanti di scienze motorie e agli allenatori sportivi, con particolare attenzione sia ai fattori personali che possono determinare un rischio per l’atleta, sia ad alcuni aspetti peculiari ai quali prestare particolare attenzione nelle atlete.
Antonella Cornale, presidente dell’Associazione Midori ODV, spiega così la genesi del progetto: «È noto come i tempi di individuazione del problema e quindi del passaggio alla cura di chi soffre di anoressia o bulimia (ma anche di altri disturbi meno noti) talvolta siano lunghi, e spesso coincidono anche con il periodo scolastico, visto l’esordio anche in giovanissima età. Non poche infatti sono le ragazze e i ragazzi che sospendono o modificano il loro percorso di istruzione, già dalle scuole medie, a causa della malattia. Le cure avanzate in day hospital o in struttura residenziale consentono una partecipazione parziale alle lezioni, poiché la compromissione del fisico e soprattutto della mente rendono l’apprendimento molto difficoltoso. Abbiamo riscontrato attraverso i racconti di molti genitori, ma anche durante i nostri interventi di sensibilizzazione nelle scuole, l’esigenza degli insegnanti di capire di più, di avere risposte a domande frequenti, e abbiamo quindi pensato ad uno strumento che fosse di aiuto per loro».
«Questa pubblicazione – sottolinea il dott. Achille Di Falco, Direttore dei Servizi Socio-Sanitari dell’ULSS 8 Berica – rappresenta un’ulteriore testimonianza del contributo prezioso che apporta il mondo della Associazioni per la promozione della salute e benessere e allo stesso tempo è un esempio virtuoso di integrazione di competenze multiprofessionali clinico-organizzative e reti territoriali, non solo nell’organizzazione e gestione dei servizi, ma anche nella condivisione delle conoscenze nell’ottica di rafforzare la capacità di intervento di tutti i soggetti della rete, in particolare in questo caso per quanto riguarda il personale scolastico. Proprio il mondo della scuola rappresenta per la nostra Azienda socio-sanitaria un interlocutore fondamentale, basti pensare alle decine di interventi di educazione e promozione della salute che svolgiamo direttamente nelle scuole in stretta collaborazione con l’Ufficio Scolastico provinciale».
Proprio su questa collaborazione richiama l’attenzione Nicoletta Morbioli, dirigente dell’Ufficio Scolastico dell’Ambito Territoriale di Vicenza: «Come Dirigente dell’Ufficio Scolastico Territoriale di Vicenza ho appoggiato da subito l’idea di questa Guida, in quanto credo che la scuola sia il luogo privilegiato di osservazione per riconoscere precocemente un disagio alimentare. I bambini e gli adolescenti trascorrono molto tempo a scuola e la figura educativa può osservare quelli che sono definibili come campanelli d’allarme. Serve, pertanto, educare il personale scolastico per imparare a riconoscere questi segnali e i fattori di rischio. Come dice il motto che guida l’Associazione Midori e che è ben espresso da questo lavoro presentato oggi, siamo qui per costruire un “ponte” tra scuola, famiglia e servizi perché non esiste un’età senza rischi di disturbi alimentari».
Il tutto con il coinvolgimento diretto della dott.ssa Alessandra Sala, Responsabile di Centro di riferimento provinciale per i Disturbi del Comportamento Alimentare e del Peso, che ha curato i contenuti scientifici della pubblicazione: «Questo volume è un tassello molto importante per tutti gli aspetti della presa in carico, non solo terapeutici in senso stretto, ma anche di tipo preventivo, considerando in particolare che la popolazione in età scolastica, in particolare gli adolescenti, sono soggetti a rischio. Ecco perché gli insegnati sono chiamati a porre una particolare attenzione al tema, ma questo richiede un’informazione corretta. Devo dire che spesso sono gli insegnanti stessi a rivolgersi al nostro Centro, direttamente o tramite i genitori, per capire come rapportarsi con alcune situazioni che si trovano ad affrontare quotidianamente in classe, e per noi lavorare con i docenti, ma anche con gli allenatori sportivi, è prioritario».