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Come intercettare i primi segnali di possibili disturbi del neurosviluppo: presentato il progetto “I precursori”

Come intercettare i primi segnali di possibili disturbi del neurosviluppo: presentato il progetto “I precursori”

Un’iniziativa frutto del gioco di squadra tra ULSS 8 Berica, Comune di Vicenza, Rotary Vicenza Berici e Associazione Abaut Onlus. Coinvolti 12 nidi e 100 educatori della città.

È stato presentato nella serata di ieri, alla Sala “Gresele” del Polo Didattico Universitario di Vicenza, il progetto “I Precursori”, realizzato grazie alla collaborazione tra Azienda ULSS 8 Berica, Comune di Vicenza, Rotary Vicenza Berici e Associazione Abaut Onlus, allo scopo di sviluppare uno strumento di osservazione in grado di riconoscere possibili segnali precoci di alterazioni dello sviluppo in bambini di età prescolare, utilizzabile dagli educatori degli asili nido nell’ambito delle normali attività didattiche.

Il team di professionisti dedicati all’attuazione del progetto ha così sviluppato uno strumento innovativo – rispetto a quanto avviene oggi – capace di fornire una metodologia non solo di vigile osservazione ma che consenta anche di avviare precocemente azioni di stimolazione o modifica ambientale, che si sono dimostrate determinanti nel mitigare gli effetti del disturbo nella crescita dei bambini.

I disturbi del neurosviluppo sono un gruppo eterogeneo di condizioni con esordio nelle prime fasi dello sviluppo, generalmente in età prescolare, ed una prevalenza in aumento negli ultimi anni.

L’individuazione precoce del rischio ed un tempestivo intervento, ancor prima che il disturbo si esprima nella sua pienezza, possono impattare positivamente le traiettorie di sviluppo, sia a breve che a lungo termine, riducendo il numero di bambini che necessitano di interventi specialistici in età scolare. La diagnosi precoce, l’intervento abilitativo, il sostegno alle famiglie, la formazione degli operatori sanitari e degli educatori sono azioni da intraprendere in linea con le indicazioni della comunità scientifica internazionale.

Il progetto ‘I Precursori’, quindi, si propone di contribuire all’implementazione delle conoscenze degli educatori dei nidi riguardo i disturbi del neurosviluppo, attraverso una dettagliata formazione teorica e pratica. Sono stati pertanto sviluppati, da parte di una equipe multidisciplinare, strumenti di osservazione e di promozione delle competenze di sviluppo specifici per la fascia di età compresa tra i 6 e 36 mesi. Tali strumenti sono volti a favorire sia i processi di identificazione precoce dei segnali di allarme, sia le strategie psicoeducative necessarie a migliorare lo sviluppo.

Hanno partecipato alla prima sperimentazione di tale modello formativo 100 educatori dei 12 nidi Comunali di Vicenza. Tale innovativo progetto risulta in linea con quanto recentemente deliberato dalla Regione del Veneto per la realizzazione di una “Rete veneta riconoscimento precoce dei Disturbi dello Spettro Autistico”.

Il progetto si è rivelato un gran lavoro di rete che ha visto molti attori protagonisti: professionisti dell’Unità Operativa di Neuropsichiatria Infantile dell’ULSS 8 Berica diretta dal dottor Paolo Augusto Magrini, l’Assessorato all’Istruzione del Comune di Vicenza guidato da Cristina Tolio, tutte le educatrici dei nidi comunali, i professionisti dell’Associazione Abaut Onlus e il Rotary Club Vicenza Berici. Un percorso formativo, articolato in momenti assembleari e in incontri calendarizzati in ciascuna struttura educativa, ha reso possibile la costruzione, l’approfondimento e l’applicazione dello strumento predisposto: le educatrici, con grande attenzione, hanno potuto seguire i bambini applicando le indicazioni fornite e permettendo, ad alcuni di questi, di migliorare le performance evolutive.

Ed è stato proprio questo il ruolo principale dei Rotariani, quello di progettare, coordinare e guidare tutto il complesso intervento educativo svolto, la realizzazione del manuale di riferimento per le tecniche di osservazione e stimolazione, la raccolta ed analisi dei dati. Un insieme di attività per le quali sono state donate più di mille ore, in due anni, di impegno personale da parte dei soci del Club Vicenza Berici, dato che si somma al già importante sostegno economico che il Rotary ha messo a disposizione, superiore ai 40 mila euro, che ha permesso di realizzare l’intervento.

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