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Al San Bortolo una sede tutta nuova per la banca del latte umano donato

Al San Bortolo una sede tutta nuova per la banca del latte umano donato

L’inaugurazione oggi in occasione della Giornata Mondiale del Prematuro. L’ULSS 8 Berica incrementa così ulteriormente gli standard di qualità e le potenzialità di un progetto che è arrivato a garantire il latte materno a quasi 100 neonati l’anno ricoverati in Terapia Intensiva Neonatale.

Oggi, in occasione della Giornata Mondiale del Prematuro, l’ULSS 8 Berica inaugura i nuovi locali della Banca del Latte Umano Donato (BLUD), ora situati non più all’interno della Pediatria, ma al 5° Piano dell’Area C del San Bortolo, in un ambiente dedicato e più ampio, che è stato completamente rinnovato per l’occasione. Rispetto alla precedente collocazione, questo consentirà di elevare ulteriormente gli standard di qualità e sicurezza nelle procedure di analisi e conservazione del latte e in prospettiva permetterà anche un incremento delle quantità di latte donato trattate dalla BLUD dell’ospedale di Vicenza, che pure in passato ha già raggiunto numeri record grazie alla generosità di tantissime mamme vicentine.

«Quello della Banca del Latte Umano Donato è un progetto molto importante – sottolinea la dott.ssa Maria Giuseppina Bonavina, Direttore Generale dell’ULSS 8 Berica -, sia sul piano terapeutico, perché sono ben dimostrati e incontrovertibili gli importanti effetti benefici che ha il latte materno nell’accompagnare la crescita dei nati pre-termine, sia perché l’iniziativa si basa su una splendida alleanza tra gli specialisti della Pediatria, il mondo del volontariato rappresentato in questo caso dai volontari della Croce Bianca che ritirano il latte donato a casa delle mamme, e naturalmente la comunità, perché senza la grande generosità del territorio la BLUD semplicemente non potrebbe non esistere».

«Il progetto della Banca del Latte Umano Donato – sottolinea il dott. Salvatore Barra, Direttore Sanitario dell’ULSS 8 Berica – costituisce un’altra tappa fondamentale nel percorso di umanizzazione dell’assistenza che la nostra Azienda sta portando avanti da anni. Viene stabilito l’importante diritto al latte materno per tutti quei neonati che ne hanno bisogno; si promuove l’allattamento materno ed è importante sottolineare soprattutto l’altruismo insito nella donazione gratuita da parte delle mamme».

Un progetto partito nel 2015 con 15 donatrici per arrivare ad averne quasi 40 nel 2019, passando da 26 a 145 litri di latte donato in un anno. Quanto basta per garantire questo prezioso alimento per quasi un centinaio di bambini nati pre-termine, principalmente al San Bortolo ma fornendo un contributo importante anche alle patologie neonatali degli ospedali di Arzignano e Santorso.

«Purtroppo il Covid ha influito in modo significativo anche su questa attività – spiega la dott.ssa Stefania Vedovato, responsabile della Terapia Intensiva Neonatale del San Bortolo – perché ci ha costretti per motivi di sicurezza a sospendere la raccolta a domicilio del latte donato. Nell’ultimo anno e mezzo abbiamo dunque utilizzato solo le donazioni delle neo-mamme ricoverate in ospedale e le scorte che avevamo accantonato, ma proprio in questi giorni stiamo ripartendo nuovamente anche con il ritiro a domicilio. I nuovi locali ci forniranno dunque un ulteriore supporto in questa attività, che è molto importante: il latte umano è infatti un bene prezioso perché è dimostrato che facilita i processi digestivi nel bimbo nato pre-termine, contiene sostanze nutritive importanti e rafforza le sue difese immunitarie, riducendo l’incidenza di alcuni disturbi tipici dei nati pre-termine, come ad esempio l’enterocolite necrotizzante, una patologia infiammatoria dell’intestino molto grave  che a volte può avere anche esito mortale».

Il tutto in un reparto, la Terapia Intensiva Neonatale del San Bortolo, che accoglie ogni anno circa 400 bambini nati pre-termine.

E sempre per richiamare l’attenzione sulle tematiche legate alla prematurità (1 bambino su 10 in Italia nasce pre-termine) e supportare anche idealmente le famiglie, i volontari e gli operatori sanitari che vivono quotidianamente i risvolti ad essa collegati, oggi alle 17.00 – in occasione del World Prematurity Day – l’ingresso dell’ospedale San Bortolo sarà illuminato di viola (il colore della prematurità), accogliendo così la proposta dell’associazione Pulcino.

Quasi contemporaneamente, questo pomeriggio al teatro Gioia di Caldogno si terrà anche un evento tutto dedicato ai nati pre-termine del San Bortolo e alle loro famiglie, con un gruppo di operatori sanitari della Patologia e Terapia Intensiva Neonatale dell’ospedale di Vicenza. Il programma prevede a partire dalle 15.00 un primo momento di carattere informativo e formativo, rivolto in particolare ai genitori dei neonati: un gruppo del Vicare Training Site, costituito da pediatri e infermieri della Pediatria e della Terapia Intensiva Pediatrica di Vicenza, illustrerà infatti le manovre corrette da effettuare per la disostruzione delle vie aeree e la rianimazione cardiopolmonare nei neonati, mentre le dott.sse Flavia Nardi e Laura Pedalino, logopediste dell’ospedale di Vicenza, affronteranno il tema dei disturbi della nutrizione e del linguaggio che possono talvolta verificarsi nel neonato ex prematuro. L’evento proseguirà quindi alle 17.00 con una rappresentazione teatrale per bambini, “Cenerentola”, ad opera della compagnia teatrale La Bottega del Teatro.

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