Lo storico intervento è avvenuto nei giorni scorsi, coronando così un cammino iniziato nel 1988.
Si tratta di un uomo sulla quarantina, residente nella provincia di Vicenza: affetto da una grave insufficienza renale, nei giorni scorsi ha ricevuto un nuovo rene. L’intervento è perfettamente riuscito e il paziente è già stato dimesso: ora lo attende un periodo di convalescenza ma anche un futuro migliore, senza più la necessità di sottoporsi al lavaggio del sangue mediante dialisi. Una storia come tantissime al San Bortolo, eppure dal significato speciale: per il Centro Trapianti di Rene di Vicenza, infatti, il suo è stato il millesimo trapianto effettuato.
Il primo era avvenuto nel 1988, ad opera del prof. Giuseppe Segato: da allora il numero di interventi eseguiti è rapidamente aumentato, stabilizzandosi poi su circa 40 trapianti l’anno.
«Il programma di trapianto di rene a Vicenza nasce nel 1988 grazie ai professori Giuseppe La Greca, Giuseppe Segato e Remigio Verlato – ricorda il prof. Claudio Ronco, direttore dell’U.OC. di Nefrologia di Vicenza -. Negli anni il programma si è arricchito di esperienze importanti, come lo stage della dottoressa Bragantini a Helsinki, con l’allargamento della equipe chirurgica ai colleghi Vidali, Zuccarotto e Banzato, e con l’affiancamento a Stefano Chiaramonte, animatore e coordinatore del programma, della dott.ssa Dissegna. Il team infermieristico, coordinato da Alda Sinico, è stato arricchito dall’opera instancabile di Raffaella Lovato per il trapianto da donatore vivente, mentre il percorso delle donazioni è stato gestito dai colleghi Barbacini, Marafon, Marcante e dal dott. Pasquale Piccinni. Il programma può contare inoltre su una stretta collaborazione con l’Anatomia Patologica, il Laboratorio Analisi, la Microbiologia, la Radiologia, la Medicina Nucleare, oltre che con il Centro Regionale Trapianti. Il tutto senza dimenticare naturalmente il contributo fondamentale del volontariato: AIDO, ma anche Mondo di Colori, ANED, Fidas e naturalmente l’Associazione Amici del Rene di Vicenza».
Nemmeno il Covid ha fermato l’attività: nel 2020 sono stati 30 gli interventi eseguiti, di cui il 30% da donatore vivente, mentre nei primi 5 mesi di quest’anno ne sono stati eseguiti 10, con la stessa percentuale da donatore vivente. «Anzi, proprio il Centro Trapianti di Vicenza – precisa il prof. Ronco -, con una pubblicazione tempestiva su Lancet, ha raccomandato sin dall’inizio percorsi speciali per donatori e riceventi per assicurare la massima sicurezza del percorso di trapianto».
«Il programma di trapianto renale – sottolinea la dott.ssa Maria Giuseppina Bonavina, Direttore Generale dell’ULSS 8 Berica – è una realtà in cui la collaborazione multidisciplinare e l’apporto fattivo di diverse Unità Operative sono perfettamente integrati in un continuum assistenziale di alto livello. Per questo motivo il millesimo trapianto effettuato a Vicenza rappresenta un traguardo non solo per questo Centro, ma per tutto l’Ospedale».
Un traguardo che costituisce anche un nuovo punto di partenza: «Guardiamo al futuro – spiega ancora il prof. Ronco – ci proietta nel futuro con una equipe di giovani colleghi. Il team mantiene l’entusiasmo e la carica umana e professionale di sempre, offrendo alle famiglie dei nostri pazienti la consueta dedizione. Ringrazio il Direttore Generale che sta accelerando la realizzazione del nuovo Centro Trapianti e il mio predecessore, il professor La Greca, sperando di aver contribuito alla realtà del presente e di lasciare per il futuro un’eredità fatta di impegno, efficienza, passione e dedizione ai nostri pazienti».