Dopo la temporanea interruzione delle attività dovuta alla pandemia, è tornato pienamente operativo il polo riabilitativo presso l’ospedale di Lonigo, che può contare su spazi riqualificati,
dotazioni all’avanguardia e professionalità con grande esperienza
Come noto, la pandemia ha avuto un impatto anche sull’attività del polo riabilitativo di Lonigo, che tuttavia già da diversi mesi è tornato a lavorare a pieno regimo, sia per quanto riguarda l’U.O.C. Cardiologia a indirizzo riabilitativo, sia per l’attività dell’U.O.C. Recupero e Riabilitazione Funzionale (RRF).
Proprio per sottolineare l’importanza della struttura, nella giornata di oggi c’è stata anche la visita dell’Assessore regionale alla Sanità e ai Servizi Socio-Sanitari Manuela Lanzarin, accompagnata dalla dott.ssa Maria Giuseppina Bonavina, Direttore Generale dell’ULSS 8 Berica, il dott. Achille Di Falco, Direttore dei Servizi Sociosanitario ULSS 8 Berica, il dott. Salvatore Barra, Direttore Sanitario ULSS 8 Berica e dal Sindaco di Lonigo Pier Luigi Giacomello.
«La visita di oggi – sottolinea la dott.ssa Bonavina – ci consente non solo di evidenziare la piena ripresa delle attività ordinarie all’ospedale di Lonigo, dopo l’importante ruolo svolto durante le fasi più acute della pandemia, ma è anche l’occasione per ribadire l’importanza fondamentale della riabilitazione come parte integrante del percorso terapeutico dei pazienti. Anzi, in futuro questa importanza è destinata a crescere ulteriormente, perché l’innalzamento dell’aspettativa di vita, così come l’invecchiamento della popolazione ci pongono nella necessità di garantire anche a pazienti che un tempo avremmo considerato anziani un pieno ritorno ad una vita attiva e questo è possibile solo investendo nei servizi di tipo riabilitativo. La qualità della struttura allestita a Lonigo, intesa sia come accoglienza degli ambienti ma soprattutto come livello delle professionalità e delle attrezzature presenti al suo interno, conferma che come Azienda siamo ben attrezzati per questa sfida. Qualche utente, quando viene indirizzato a Lonigo per la riabilitazione, potrebbe pensare ad un ospedale periferico, ma appena entra in contatto con questa realtà trova una struttura all’avanguardia e strategica per la nostra offerta di servizi».
Riabilitazione a indirizzo cardiologico
La prima tappa della visita è stata il reparto di Riabilitazione a indirizzo cardiologico, diretto dal dott. Mauro Boschello, collocato al terzo piano in un’area che è stata completamente ristrutturata nel 2021. Complessivamente può contare su 30 posti letto complessivi, destinati ai pazienti che necessitano di riabilitazione dopo un evento cardiaco acuto o un intervento cardiovascolare di media o alta complessità, provenienti dal San Bortolo ma anche dalle Cardiochirurgie delle Aziende Ospedaliere Universitarie di Padova e Verona, che spesso mandano proprio a Lonigo i pazienti più complessi, con particolari necessità.
La degenza media dura 14 giorni e per ogni paziente viene definito un piano riabilitativo personalizzato in funzione delle sue condizioni cliniche. Il tutto all’interno di una struttura all’avanguardia, come si diceva: tutti i pazienti sono dotati di un sistema portatile che monitora in qualsiasi momento le loro funzionalità cardiache ed è in grado di lanciare l’allarme in caso di anomalia, con tanto di sistema di geolocalizzazione che consente di raggiungere più rapidamente il paziente che necessita di assistenza. Anche la palestra – uno spazio di oltre 400 metri quadri che può essere suddiviso in più aree indipendenti tramite divisori interni mobili – è dotata delle più moderne attrezzature, con un sistema di monitoraggio in tempo reale dell’attività svolta da ogni paziente e un software che consente di gestire un programma di allenamento personalizzato per ciascuno, con la possibilità anche di salvare i dati di ogni seduta. Non manca inoltre una speciale imbragatura che consente di agevolare gli spostamenti in sicurezza dei pazienti bariatrici.
Recupero e Riabilitazione Funzionale (RRF)
La visita è quindi proseguita al 1 piano, dove ha sede l’U.O.C. Recupero e Riabilitazione Funzionale (RRF), diretta dal Dott. Luca Ortolani.
Dotata di 40 posti letto, la struttura è rivolta in particolare a pazienti con disabilità di tipo ortopedico (a seguito di interventi di chirurgia protesica, chirurgia vertebrale maggiore o post gravi politraumi) e neurologica (per pazienti con postumi di ictus cerebrale, sclerosi multipla , esiti trauma cranico , sindrome extrapiramidali , polineuropatie periferiche e postumi di interventi neurochirurgici).
Negli ultimi 2 anni a tale UOC hanno afferito per la riabilitazione intensiva la pressochè totalità dei pazienti degenti negli Ospedali dell’ASL 8 Berica affetti da gravi ed invalidanti postumi neurologici e respiratori post infezione da Covid 19.
Anche in questo caso il percorso riabilitativo è sempre personalizzato, definito sulla base delle specifiche necessità – e potenzialità di recupero – di ciascun paziente. L’attività riabilitativa può prevedere una rieducazione funzionale individuale o di gruppo nonchè sessioni di terapia fisica strumentale (elettroterapia, magnetoterapia, laserterapia, ultrasuonoterapia e termoterapia) ed interventi mirati alla rieducazione delle funzioni cognitive e linguistiche, nonché della deglutizione.
La piscina riabilitativa
Per i pazienti con problematiche di tipo ortopedico, particolarmente importante – e apprezzata – è anche l’idrochinesiterapia, che a Lonigo è possibile svolgere all’interno della piscina riabilitativa nell’ospedale.
In particolare, la riabilitazione in acqua è rivolta soprattutto a pazienti non ricoverati, che accedono alla struttura in regime ambulatoriale previa valutazione da parte dello specialista Fisiatra, e risulta indicata sia per i pazienti affetti dai postumi di interventi di protesizzazione articolare (anca, ginocchio e spalla), sia per i postumi di politraumi sullo scheletro o interventi di chirurgia vertebrale maggiore.
Anche i pazienti affetti da artrosi a livello poliarticolare e conseguente rigidità nonché a carico della colonna vertebrale, possono trarre un valido giovamento da tale forma terapeutica.
L’idrochinesiterapia viene eseguita generalmente in piccoli gruppi, composti da 2-4 pazienti, con l’assistenza di un fisioterapista a bordo vasca.