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3 bollini rosa per gli ospedali di Vicenza, Arzignano e Montecchio Maggiore

3 bollini rosa per gli ospedali di Vicenza, Arzignano e Montecchio Maggiore

03/12/2021

ONDA, Osservatorio Nazionale sulla Salute della Donna e di genere, ha premiato ancora una volta i tre ospedali vicentini con il massimo punteggio per l’offerta completa e integrata di servizi

Per gli ospedali di Vicenza, Arzignano e Montecchio Maggiore è arrivata in questi giorni un’importante conferma: la Fondazione ONDA, Osservatorio Nazionale sulla Salute della Donna e di genere, ha confermato infatti per le tre strutture, anche per il biennio 2022-2023, i tre Bollini Rosa già attribuiti due anni fa.

Come noto, i tre Bollini corrispondono al migliore risultato possibile nella valutazione periodica svolta da ONDA, che quest’anno ha coinvolto oltre 350 ospedali in tutta Italia, come sempre con l’obiettivo di valutare la qualità e la completezza dei servizi dedicati alla prevenzione, diagnosi e cura delle principali patologie relative all’universo femminile, ma anche quelle che riguardano trasversalmente uomini e donne in ottica di genere.

«Questo riconoscimento – sottolinea la dott.ssa Maria Giuseppina Bonavina, Direttore Generale dell’ULSS 8 Berica – rappresenta un risultato significativo, per tanti motivi. Innanzitutto perché è il frutto di una valutazione compiuta da specialisti indipendenti e secondo parametri oggettivi. In secondo luogo è una valutazione periodica: sappiamo fin d’ora che dovremo continuare a impegnarci per mantenerci su questo standard, anche considerando che ad ogni edizione dei Bollini Rosa si ampliano e si affinano i parametri di giudizio, dunque questo riconoscimento ci motiva ulteriormente a impegnarci in un’ottica di miglioramento continuo. Non ultimo, la valutazione è stata svolta in periodo Covid e il risultato ottenuto premia i grandi sforzi compiuti per garantire l’assistenza ai pazienti ordinari durante la pandemia».

Come sempre sono stati molti i parametri presi in considerazione da ONDA: la valutazione delle strutture ospedaliere e l’assegnazione dei Bollini Rosa è avvenuta infatti tramite un questionario di candidatura composto da oltre 400 domande, ciascuna con un valore prestabilito, suddivise in 15 aree specialistiche più una sezione dedicata alla gestione dei casi di violenza sulle donne e sugli operatori sanitari. Un apposito Advisory Board, presieduto da Walter Ricciardi, professore di Igiene e Sanità Pubblica dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, ha validato i bollini conseguiti dagli ospedali (zero, uno, due o tre) a seguito del calcolo del punteggio totale ottenuto nella candidatura, tenendo in considerazione anche gli elementi qualitativi di particolare rilevanza non valutati tramite il questionario (servizi e percorsi speciali, iniziative e progetti particolari, etc.).

Tre i criteri di valutazione tenuti in considerazione, la presenza di specialità cliniche che trattano problematiche di salute tipicamente femminili e trasversali ai due generi che necessitano di percorsi differenziati; la tipologia e appropriatezza dei percorsi diagnostico-terapeutici e servizi clinico-assistenziali in ottica multidisciplinare gender-oriented; l’offerta di servizi relativi all’accoglienza delle utenti e alla degenza della donna a supporto dei percorsi diagnostico-terapeutici (volontari, mediazione culturale e assistenza sociale); ed infine il livello di preparazione dell’ospedale per la gestione di vittime di violenza fisica e verbale.

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