Onda, Osservatorio nazionale sulla salute della donna, premia gli ospedali “in rosa”. Per le strutture dell’ULSS 8 Berica il riconoscimento di un’offerta completa e integrata di servizi.
Gli ospedali di Vicenza, Arzignano e Montecchio Maggiore hanno ricevuto oggi da Onda, Osservatorio Nazionale sulla Salute della Donna, tre Bollini Rosa – dunque la massima valutazione possibile – per il biennio 2020-2021. Come noto, i Bollini Rosa sono il riconoscimento che Onda, da sempre impegnata sul fronte della promozione della medicina di genere, attribuisce dal 2007 agli ospedali attenti alla salute femminile e che si distinguono per l’offerta di servizi dedicati alla prevenzione, diagnosi e cura delle principali malattie delle donne.
La valutazione delle strutture ospedaliere e l’assegnazione dei Bollini Rosa è avvenuta tramite un questionario di candidatura composto da quasi 500 domande suddivise in 18 aree specialistiche, due in più rispetto alla precedente edizione per l’introduzione di dermatologia e urologia. Un’apposita commissione multidisciplinare, presieduta da Walter Ricciardi, Direttore del Dipartimento di Scienze della Salute della Donna, del Bambino e di Sanità Pubblica del Policlinico Gemelli di Roma, ha validato i bollini conseguiti dagli ospedali nella candidatura considerando gli elementi qualitativi di particolare rilevanza e il risultato ottenuto nelle diverse aree specialistiche presentate.
«Avere ottenuto il massimo punteggio sia a Vicenza sia ad Arzignano e Montecchio Maggiore – commenta il dott. Salvatore Barra, direttore sanitario dell’ULSS 8 Berica – è un risultato di grande importanza. Innanzi tutto è un segnale importante per le nostre pazienti, che sanno di poter trovare un’assistenza completa e di qualità. In secondo luogo, conferma il lavoro fatto per uno degli obiettivi che ci eravamo posti dopo l’unificazione delle ex Ulss 6 e Ulss 5, ovvero garantire standard assistenziali il più possibile omogenei, uniformati verso l’alto, nelle diverse strutture ospedaliere. Questo al di là naturalmente della concentrazione di alcune prestazioni altamente specialistiche in questo o quel ospedale, come da programmazione regionale e come suggerito dalle linee guida internazionali».
Tre i criteri di valutazione con cui sono stati valutati gli ospedali candidati ai Bollini Rosa: la presenza di specialità cliniche che trattano problematiche di salute specificatamente femminili e patologie trasversali ai due generi che necessitano di percorsi differenziati; l’attivazione di percorsi diagnostico-terapeutici e di servizi clinico-assistenziali in grado di assicurare un approccio efficace ed efficiente in relazione alle esigenze e alle caratteristiche psico-fisiche della paziente; infine la disponibilità di ulteriori servizi volti a garantire un’adeguata accoglienza e degenza della donna tra cui il supporto di volontari, la mediazione culturale e l’assistenza sociale.
«La 9a edizione dei Bollini Rosa, che ha visto la partecipazione di 344 ospedali italiani e il patrocinio di 23 società scientifiche – afferma Francesca Merzagora, Presidente Onda – rinnova l’impegno di Onda nella promozione di un approccio gender-oriented all’interno delle strutture ospedaliere riconoscendo l’importanza della sua promozione attraverso servizi e percorsi a misura di donna, in tutte le aree specialistiche. Qualità e appropriatezza delle prestazioni erogate dal Servizio Sanitario Nazionale, elementi indispensabili per assicurare uniformità di accesso alle prestazioni, sono evidenziate dagli ospedali con i Bollini Rosa che vengono valutati e premiati mettendo in luce le specialità di maggior impatto epidemiologico nell’ambito della salute femminile, i servizi e i percorsi dedicati nonché l’accoglienza e l’accompagnamento alle donne. I 335 ospedali premiati costituiscono una rete di scambio di esperienze e di prassi virtuose, un canale di divulgazione scientifica per promuovere l’aggiornamento dei medici e degli operatori sanitari e per la popolazione rappresentano l’opportunità di poter scegliere il luogo di cura più idoneo alle proprie necessità, nonché di fruire di servizi gratuiti in occasione di giornate dedicate a specifiche patologie, con l’obbiettivo di sensibilizzare e avvicinare a diagnosi e cure appropriate».